Il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, durante un intervento a RaiNews24, si è detto ottimista sulla campagna vaccinale anti-Covid in atto: “Le cose cominciano ad andare meglio. Io stimo che in Emilia-Romagna a fine maggio avremo oltre un milione e mezzo – ma credo oltre abbondantemente – di persone vaccinate; entro la fine dell’estate, se le previsioni saranno confermate per ciò che sono i contratti sottoscritti tra le aziende fornitrici e l’Unione Europea, in Emilia-Romagna avremo vaccinato tutti coloro che si vogliono vaccinare”.
“Abbiamo aperto proprio in queste ore le prenotazioni per le persone che hanno tra i 60 e i 64 anni“, ha ricordato Bonaccini, sottolineando che “quando aprimmo ai 65-69enni in meno di un giorno abbiamo avuto 102.000 prenotazioni: quando si prenota in Emilia-Romagna vengono dati immediatamente l’ora, il giorno e il luogo, e alcuni sessantenni inizieranno a vaccinarsi già da oggi pomeriggio o domani mattina”.
“Apriremo entro fine maggio a chi ha meno di 60 anni, poi abbiamo sottoscritto il protocollo con le parti sociali e quindi sempre a fine maggio apriremo anche alle aziende. È evidente che per fare tutto questo, mentre stiamo ancora completando gli ottantenni e gli ultra-ottantenni con la doppia dose e stiamo vaccinando disabili, patologici e caregiver, per aprire alle aziende e vaccinare anche sotto i 60 anni c’è bisogno di tanti vaccini”.
A fianco della pandemia sanitaria, ha messo tuttavia in guardia il presidente della Regione, “rischiamo di averne una economica. Alla fine del prossimo anno potrebbe succedere che in Emilia si torni al Pil del 2019: mi auguro che accada, sarebbe un miracolo, ma abbiamo alcune categorie economiche come lo sport, la cultura, lo spettacolo e il turismo che sono in ginocchio. Dobbiamo stare attenti che non si trovino lasciati soli”.
Bonaccini si è detto soddisfatto delle scelte di Draghi su alcune misure e riaperture, “e se non risale il contagio si potrà andare a riaprire altre attività ora chiuse”, ha aggiunto: “Le questioni che attengono alla pandemia vanno affrontate con una giusta dose mista tra rigore e flessibilità. Da oltre un anno siamo in pieno combattimento, ma cominciamo a vedere il termine della pandemia sanitaria, o quantomeno la luce in fondo al tunnel si avvicina”.
Sulla questione del coprifuoco, secondo Bonaccini “alle 22 o alle 23 non cambia molto dal punto di vista epidemiologico. Il governo ha fatto scelte molto ponderate e ha dato un segnale per dire che non si deve fare un “tana liberi tutti”. Vediamo come vanno i contagi, ma già il fatto di vedere alcune attività che hanno ripreso a lavorare è positivo, non bisogna avere fretta”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]