Nonostante il periodo fortemente condizionato dall’emergenza sanitaria Covid-19, il gruppo Iren ha fornito un significativo contributo alla crescita dell’occupazione nei territori in cui opera: tra il primo gennaio del 2020 e il 31 marzo di quest’anno, infatti, sono state assunte 788 persone. I nuovi lavoratori, sommati al personale acquisito dopo le operazioni societarie concluse negli ultimi mesi, hanno portato a oltre 8.700 il numero complessivo dei dipendenti del gruppo Iren in Italia.
Circa il 50% dei 788 nuovi assunti ha meno di trent’anni, “a dimostrazione della forte attenzione del gruppo – ha spiegato la multiutility alla vigilia del Primo Maggio – per i giovani e per il loro inserimento nel mondo del lavoro, condizione essenziale per garantire il ricambio generazionale e una rapida e costante innovazione di business, tecnologie e processi”.
Attualmente circa il 25% dei dipendenti del gruppo Iren è rappresentato da donne, un dato in crescita e particolarmente significativo in un settore industriale come quello delle multiutility, dove la tradizionalmente marcata presenza operaia costituisce un elemento distintivo del business. L’impegno di Iren nell’attuazione delle politiche sulla diversità di genere è stato riconosciuto anche attraverso l’ingresso del gruppo (per la prima volta e assieme a poche altre aziende italiane) nel Bloomberg Gender-Equality Index (Gei).
Fin dall’inizio della pandemia di nuovo coronavirus e della conseguente emergenza sanitaria, inoltre, “grazie a una pronta risposta dell’azienda, alla serietà e alla disponibilità del personale e al senso di responsabilità manifestato dalle organizzazioni sindacali Iren ha sempre garantito la piena operatività di tutti i servizi”, ha sottolineato il gruppo, “avviando, dove possibile e in tempi rapidi, lo smart working e senza far ricorso per tutto il periodo dell’emergenza Covid-19 ad alcun ammortizzatore sociale”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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