Nella serata di sabato 24 aprile la polizia locale di Modena (affiancata da agenti della Digos) ha multato cinquantasette persone che si erano ritrovate a cena nella pizzeria di Hermes Ferrari, il ristoratore emiliano noto alle cronache per essersi presentato durante le recenti proteste dei commercianti davanti a Montecitorio vestito da “sciamano”, con un cappello con pelliccia e corna simile a quello indossato dal manifestante Jake Angeli durante l’assalto del 6 gennaio scorso al Congresso degli Stati Uniti. La polizia ha anche notificato la chiusura del locale per cinque giorni.
La cena, organizzata al chiuso e due giorni prima delle previste riaperture delle attività di ristorazione, era dunque in palese violazione delle norme anti-contagio in vigore ed è costata la sanzione a tutti i presenti, compreso il titolare della pizzeria, come ha ammesso lo stesso Ferrari: “Mi hanno elevato una sanzione da 400 euro, oltre alla chiusura che non rispetterò perché la Costituzione afferma che il lavoro è un diritto”.
Ma pur di diminuire le persone racconti questo per caso a delle prove per quello che sta scrivendo perché e grave infangare una persona
IL “ristoratore” risulta avere precedenti per reati violenti e contiguo ad ambienti in odore di mafia. Niente male per dare lezioni di diritto costituzionale.