Nel pomeriggio di martedì 6 aprile, poco dopo le 14, i carabinieri hanno arrestato un imprenditore di 39 anni di origine napoletana residente a Campegine, nella Val d’Enza reggiana, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’uomo, dopo essere stato notato mentre prendeva un involucro sospetto da sotto il sedile dell’auto per riporlo nel marsupio, è stato fermato per un controllo in via Vittorio Veneto, a Campegine, nei pressi della sua abitazione, ed è stato trovato in possesso di oltre 10.000 euro in contanti, ma non ha saputo fornire ai militari una valida giustificazione rispetto alla provenienza di quei soldi.
La successiva perquisizione dell’abitazione, del posto di lavoro e dell’auto dell’uomo ha portato i carabinieri a trovare altre prove, tra le quali una quindicina di grammi di cocaina (già suddivisa in dosi, dal peso di circa 3 grammi, conservate in un contenitore di plastica nel frigorifero di casa), materiale per il confezionamento delle dosi e un bilancino di precisione. In un cassetto della cucina, sotto il contenitore delle posate, è stata recuperata invece una busta contenente un migliaio di euro in contanti e alcuni appunti relativi all’attività di spaccio, con i nomi dei clienti associati agli importi ricevuti.
Nell’auto sono state trovate le chiavi di un magazzino situato presso il luogo di lavoro del 39enne, dove i carabinieri – anche su indicazione dello stesso imprenditore, che una volta scoperto si è mostrato collaborativo – hanno recuperato dal sottofondo di un mobile un involucro contenente un “sasso” di cocaina del peso di 16 grammi, un bilancino di precisione e altri 20.000 euro in contanti.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]