Mercoledì 31 marzo la procura di Reggio ha annunciato la richiesta di rinvio a giudizio per 24 persone – tra cui anche alcuni dirigenti comunali – per ipotesi di reato che spaziano dalla turbata libertà degli incanti alla falsità in atto pubblico, dalla rivelazione di segreto d’ufficio alla corruzione, tutte relative a presunte “gravi irregolarità” riscontrate nella gestione di alcuni appalti pubblici indetti dal Comune di Reggio.
La decisione del procuratore reggente Isabella Chiesi, secondo il portavoce reggiano di Fratelli d’Italia Marco Eboli, “è un passaggio importante. Nell’attesa della decisione del gup non si può non rilevare il dettaglio e la dovizia di informazioni che accompagna la decisione della dott.ssa Chiesi, che ipotizza una serie di reati attinenti prevalentemente ai bandi di gara e parla di “consolidata prassi” rilevata dalle indagini, in uso presso il Comune di Reggio. Allo stato dei fatti, dovendosi doverosamente attendere le prossime decisioni della magistratura, un dubbio sorge però spontaneo: il sindaco e la giunta comunale non si erano mai accorti di nulla?”.
Se è per questo, caro Bagonghi, mi chiedo anche dove fossero le opposizioni…