Dopo una tregua di tre settimane tutte da “bollino verde”, il bollettino dell’Arpae di venerdì 26 marzo ha decretato il ritorno dell’allerta smog in una parte dell’Emilia, prevedendo nei prossimi giorni sforamenti del valore massimo giornaliero delle polveri sottili Pm10 (oltre il limite di legge fissato a 50 µg/m3) nelle stazioni di rilevamento delle province di Piacenza, Parma, Reggio e Modena: sono queste, secondo il rinnovato modello predittivo, che segnala in anticipo il rischio di raggiungimento dei livelli di allerta per poter intervenire con tempestività, i territori da “bollino rosso”.
In queste province da sabato 27 marzo tornano dunque in vigore le misure emergenziali per il contenimento degli inquinanti e la salvaguardia della qualità dell’aria previste dalla manovra antinquinamento Pair 2020 della Regione Emilia-Romagna: rimarranno valide almeno fino a lunedì 29 marzo (compreso), giorno in cui sarà emesso il prossimo bollettino di monitoraggio dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale che determinerà per ciascun territorio provinciale l’eventuale fine del regime emergenziale o l’ulteriore rinnovo delle misure.
E’ online il Bollettino Liberiamolaria del 26 marzo. ⚠️Allerta smog nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena🔴 @ComuneDiFerrara @ComuneRE @ComuneParma @cittadimodena
https://t.co/vj7FWmZ9J8 pic.twitter.com/XyokUjf19U— Liberiamo l’aria (@Liberiamolaria) March 26, 2021
Le restrizioni extra, che riguardano i principali Comuni che hanno aderito all’accordo, ovvero i capoluoghi di provincia e i centri con una popolazione superiore ai 30mila abitanti, prevedono limitazioni alla circolazione per i veicoli più inquinanti (fino ai diesel Euro 4) nei centri urbani dalle 8.30 alle 18.30, il divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli, il potenziamento dei controlli sui mezzi circolanti.
E ancora: l’obbligo di ridurre le temperature di almeno un grado centigrado negli ambienti di vita riscaldati, fino a massimo di 19° C nelle case, negli uffici, nei luoghi per le attività ricreative associative o di culto e nelle attività commerciali e fino a un massimo di 17° C nei luoghi che ospitano attività industriali e artigianali; il divieto di utilizzo di generatori di calore a biomassa legnosa per il riscaldamento domestico (se è presente un impianto di riscaldamento alternativo) con classe di prestazione emissiva minore di 4 stelle; il divieto assoluto di combustione all’aperto (residui vegetali, falò, barbecue, fuochi di artificio, etc.) e il divieto di spandimento di liquami zootecnici (con l’eccezione di quello effettuato con interramento immediato dei liquami e con iniezione diretta al suolo).
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]