La presentazione del bilancio di previsione triennale 2021-2023 del Comune di Reggio Emilia, si presta ad alcune osservazioni che meritano di essere sottolineate. Il debito pro-capite per ogni cittadino passerà dai 490 attuali ai 623 nel 2023. Considerato che i trasferimenti statali e regionali sono da molti anni in calo, non è, al momento noto, come la giunta di centrosinistra intenda pagare i debiti contratti.
La scelta, momentanea di non aumentare le tasse e non diminuire i sevizi, notizie sicuramente positive, almeno per il 2021, in assenza di un piano di rientro finanziario, rischia di essere uno spot non una scelta strutturale. Preoccupa poi l’aumento delle richieste di accesso al Fondo povertà, di cui l’80 per cento sono primi accessi.
La diffusa e crescente povertà, aggravata dalla pandemia, necessità di essere posta tra le priorità del Comune. I sostegni sono necessari ma vi è una più ampia azione di coinvolgimento del mondo delle imprese che deve essere fatto, per valutare le migliori azioni possibili da attuare, per tutelare e incrementare il lavoro, in considerazione anche del fatto che anche l’export nella nostra provincia, una volta fiore all’occhiello, registra dati negativi, in base ad una recente studio della Camera di Commercio. Fdi chiede quindi al sindaco Vecchi di dare risposte ai quesiti posti, con azioni virtuose e di ampio respiro che nella bozza di bilancio preventivo 2021 – 2023 non vi sono.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]