Le varianti spingono la diffusione del Covid, e oltre il 30% delle infezioni in Italia è dovuto a quella inglese e a metà marzo sarà predominante in tutto il Paese, hanno detto gli esperti di Iss e Cts al premier Mario Draghi. Mentre in diverse zone si materializza la temuta terza ondata. Allarme alto, in particolare, nella provincia di Brescia, che diventa così zona “arancione rafforzata”, al pari di 14 comuni dell’Emilia Romagna; crescono poi le zone rosse in diversi territori mentre nelle ultime 24 ore si registrano altri 356 morti, ben 82 più di lunedì, mentre i pazienti ricoverati in terapia intensiva aumentano di 28.
Il governo sta lavorando ai prossimi provvedimenti (possibile che si agisca con un Dl) e ha sentito gli scienziati del Comitato tecnico scientifico. All’ultima parte della riunione hanno poi partecipato solo il premier e i ministri interessati. All’incontro hanno preso parte, oltre al presidente del Consiglio, Mario Draghi, i ministri della Salute Roberto Speranza, agli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, e all’Economia, Daniele Franco, e i ministri capo delegazione dei partiti di maggioranza. All’inizio presenti anche il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo. L’intenzione, secondo diverse fonti di governo, sarebbe quella di varare con largo anticipo, già nei prossimi giorni, il nuovo provvedimento destinato a rinnovare le misure anti contagio del dpcm in scadenza il 5 marzo.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]