Scrive in una nota l’avvocato reggiano Celestina Tinelli in merito alle parole pronunciate dall’ex assessore al Comune di Parma Giovanni Paolo Bernini nel corso della trasmissione ‘Quarta Repubblica’ in onda su Retequattro e condotta da Nicola Porro.
“Ieri sera durante la trasmissione televisiva Quarta Repubblica andata in onda su Rete 4, condotta dal giornalista Nicola Porro, trasmissione cui non partecipavo, sono stata inopinatamente citata dal sig. Giovanni Paolo Bernini, che non mi conosce, come l’ “esponente del PD”, che a suo dire, per conto del partito avrebbe “fortemente sostenuto” ed anzi di più “imposto” la nomina del Procuratore Marco Mescolini a Reggio Emilia.
Ciò ha affermato, con particolare enfasi, dopo avere riferito di avere più volte invitato il PD a uscire allo scoperto e citando Luca Palamara quale fonte di tale asserzione.
E’ noto che il sig. Bernini, politico parmense, conduce da mesi contro il dott. Mescolini una campagna mediatica, che a Reggio Emilia ha trovato un certo ascolto e risalto e che, evidentemente, abbisogna di sempre nuova linfa, di cui non intendo fare parte.
Non sono mai stata iscritta al PD né ad altri partiti politici. Non sono componente di Enti del Comune di
Reggio Emilia. Non ho nulla da nascondere; non ho mai esercitato una funzione contraria a legge e ordine pubblico e non ho in alcun modo alterato i procedimenti diretti a nominare i superiori rappresentanti della magistratura.
Sono sempre stata al mio posto e se richiesta ho formulato delle osservazioni di ordine tecnico. Non mi sono mai fatta portatrice presso il dott. Palamara o altri esponenti del CSM di interessi di alcun partito.
Ho lavorato sempre per l’avvocatura e in generale per la giustizia, sfido chiunque a dire che ne ho avuto vantaggi indebiti. Siccome si è proceduto inaudita altera parte, voglio sperare che come tardiva emenda da parte vostra cessi qualsiasi chiachiericcio sul mio conto.
Quanto alla figura del dott. Marco Mescolini, nessuna città che fosse consapevole della portata delle attività che hanno condotto al maxiprocesso contro la ‘ndrangheta, sarebbe stata meno che onorata dall’averlo quale Procuratore e attorno a ciò, in un paese normale, non dovrebbe costruirsi alcuno scenario illecito, a meno che non si voglia delegittimarlo e indebolirlo, come tristemente avvenuto ad altri magistrati scomodi.
Ciò detto, poiché il danno nei miei confronti è stato perpetrato, anticipo che è mia intenzione promuovere azione civile nei confronti dei responsabili”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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