«Stando al cartello dell’autostrada, Ondine ospitava 346 BRAVE PERSONE E 3 VECCHI BACUCCHI e doveva essere un bel posto in cui vivere, ma era tutta una bugia. … Ondine era sulla strada per Baton Rouge e tutti sembravano convinti che sarebbe bastato fare qualche ritocco qua e là per invogliare gli abitanti di New Orleans in fuga dall’uragano a stabilirsi nella nostra città».
Se qualcuno pensa di trovarsi in qualche romanzo di James Lee Burke, come, ad esempio, nel visionario “L’occhio del ciclone” e protagonista il detective Robicheaux, o nella prima serie di “True detective”, entrambi ambientati in Louisiana, non è sulla strada di Ondine. Tuttavia, nella Louisiana di “L’estate dei fantasmi” si respira qualcosa di simile: indolenza, calura, temporali improvvisi, acqua, noia, misteri (ma senza piatti di Jambalaya). A Ondine, geograficamente inesistente come lo sono, forse, gli spiriti acquatici del reale lago Chikot, due ragazze adolescenti, Iris, la narratrice, e Colette, giocano con l’aldilà, impersonando streghe evocanti mondi occulti. Evocazioni tutte diligentemente trascritte in un diario. Trascrizione del loro mondo magico.
A Ondine l’estate senza scuola è lunga; qualche volta succede che un giovane teppistello amante dei botti turbi la sonnecchiante cittadina. Così tra il fracasso dei botti e la sirena dello sceriffo, Ondine sembra svegliarsi. Gli abitanti si scuotono, mettono il naso fuori casa per ficcarlo negli affari dei vicini. Mentre le due amiche, nonostante la stretta sorveglianza genitoriale, sgattaiolano dalle loro rispettive camerette e girano di notte un po’ di qua e po’ di là con particolare interesse, immaginate di quale luogo… Qualcuno potrebbe pensare, a questo punto, che sia un libro per ragazzi, ma non è affatto così. È lieve, leggero come un lenzuolo di fantasma, che forse a Ondine potrebbe pure esserci. Potrebbe essere l’ombra di un ragazzo misteriosamente scomparso negli anni Ottanta, Elijah Landry. Con la Tavola magica Ouija di Ben, il ragazzo che solletica Colette, si improvvisano medium per aprire un varco tra l’aldiqui e l’aldilà.
Non dirò altro di un romanzo, uscito ormai da qualche anno, in cui mi ci sono imbattuto per caso… o è stata quella figura diafana che mi ha tirato giù dal letto, fatto scivolare nella città buia e covidizzata; mi ha fatto attraversare le vetrine della Libreria del Teatro e condotto tra i suoi vecchi scaffali proprio dove spuntava lì, di traverso, il dorso di un libro?
(Saundra Mitchell, L’estate dei fantasmi, Giunti 2017, pp. 256, euro 7,90 Recensione di Glauco Bertani)
Si ringrazia la Libreria del Teatro, via Crispi 6, Reggio Emilia.
COLONNA SONORA:
PATTI SMITH GROUP, Ghost Dance
CREEDENCE CLEARWATER REVIVAL, Jambalaya (On The Bayou)
DR. JOHN, Gris-Gris Gumbo Ya Ya
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]