Venerdì 15 gennaio il Tar dell’Emilia-Romagna ha accolto il ricorso presentato da 21 genitori di studenti e studentesse delle scuole superiori e ha decretato la sospensione dell’efficacia dell’ordinanza regionale dell’8 gennaio scorso, con la quale il presidente della Regione Stefano Bonaccini aveva rinviato al 25 gennaio il ritorno alle lezioni in classe (al 50%) negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado emiliano-romagnoli – prorogando dunque l’obbligo di didattica a distanza al 100% fino al 23 gennaio compreso.
A influire sulla decisione di Bonaccini erano stati soprattutto uno scenario regionale che evolveva in negativo (tanto che dal 10 gennaio l’Emilia-Romagna è stata di nuovo classificata in zona arancione) e l’aumento dei contagi, con gli esperti dell’Istituto superiore di sanità e della sanità regionale che hanno ipotizzato un possibile ulteriore innalzamento della curva epidemiologica nelle prossime settimane; ma secondo il tribunale amministrativo regionale l’ordinanza avrebbe compresso “in maniera eccessiva”, “immotivatamente” e “ingiustificatamente” il diritto degli adolescenti “a frequentare di persona la scuola quale luogo di istruzione e apprendimento culturale nonché di socializzazione, formazione e sviluppo della personalità”.
I giudici amministrativi, nel motivare la decisione, hanno fatto riferimento ai decreti del governo e e alle ordinanze del Ministero della salute, che in un primo momento – in particolare con il decreto legge del 5 gennaio – avevano indicato nell’11 gennaio la data per il ritorno alla didattica in presenza (al 50%) nelle scuole superiori. La Regione Emilia-Romagna, secondo il Tar, sarebbe dunque intervenuta con misure più restrittive rispetto a quelle introdotte dalla normativa di rango primario a livello nazionale “senza che quest’ultima prevedesse espressamente deroghe”.
Ultimi commenti
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]