Sono iniziati i lavori di deviazione del corso del fiume Panaro nella zona di Pavullo nel Frignano, in provincia di Modena, necessari per consentire di avviare le opere di ripristino della struttura portante del ponte Samone lungo la strada provinciale 26, chiusa dallo scorso 6 dicembre per i danni provocati a una delle pile del ponte dalla piena impetuosa del fiume.
L’intervento, finanziato con un contributo regionale di 60mila euro, è stato affidato alla ditta Frantoio Fondovalle srl di Marano sul Panaro, che in questi giorni sta provvedendo alla realizzazione dei lavori necessari alla messa in sicurezza dell’alveo, in modo tale da consentire poi l’avvio delle operazioni sul ponte entro la fine di gennaio.
L’intervento sul ponte Samone (lungo oltre 100 metri, con sei campate, costruito in calcestruzzo con murature e rostri circolari in pietra lavorata) prevede il ripristino della pila danneggiata e la ricostruzione delle arcate danneggiate nei giorni successivi alla chiusura del 6 dicembre scorso. I lavori, per i quali saranno necessari oltre 750mila euro, sono stati aggiudicati alla ditta Covema srl di Castelfranco Emilia: dureranno quattro mesi e comprenderanno il consolidamento della fondazione del ponte e la successiva ricostruzione della pila.
In una seconda fase le operazioni si concentreranno sulla manutenzione delle altre quattro pile del ponte: per procedere sarà necessario un investimento di circa 700mila euro, per il quale sono già state avviate le procedure per il finanziamento da parte della Protezione civile regionale.
L’infrastruttura fu realizzata dalla Provincia di Modena nel 1947 sulle pile del ponte ottocentesco, distrutto durante la guerra, ed entrato in servizio solo agli inizi del secolo scorso, quando fu aperta la strada Gainazzo-Ponte di Samone-Castagneto di Pavullo, diventata poi strada provinciale nel 1960.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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