L’assemblea regionale ha approvato il bilancio di previsione 2021-2023 dell’Emilia-Romagna: il confronto in aula

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Lungo e serrato il confronto fra le forze politiche. La maggioranza promuove la manovra perché “mette al centro la sanità e la scuola e, nonostante la pandemia, getta solide basi per la ripresa”. Critiche le opposizioni, che parlano di “manovra ragionieristica e poco coraggiosa, dato l’elevato avanzo di bilancio (400 mln) e l’esiguo stanziamento di risorse proprie”

Dopo un lungo e serrato confronto fra i gruppi politici, l’Assemblea legislativa approva il bilancio di previsione regionale per il triennio 2021-2023, compreso il collegato.

“Abbiamo presentato un bilancio da 12,5 miliardi per far tornare a crescere il pil della nostra regione, segnato dagli effetti della pandemia, per dare risposte concrete per la ripartenza”, afferma l’assessore al Bilancio Paolo Calvano. “Abbiamo stanziato – aggiunge – 9 miliardi di euro sulla sanità per proteggere e curare gli emiliano-romagnoli e al tempo stesso abbiamo stanziato nuovi fondi per attrarre imprese, per la loro digitalizzazione e la loro internazionalizzazione, e investito su manifattura, turismo, servizi e agricoltura. Con questa manovra vogliamo far si che questa crescita si distribuisca equamente fra i cittadini emiliano-romagnoli, fra donne e uomini, fra centro e periferia. Per questo abbiamo accresciuto gli stanziamenti per il fondo regionale per la non autosufficienza, per il fondo sociale regionale, continuando a sostenere i nidi e gli affitti e favorire con nuove risorse gli investimenti da parte degli enti locali. Una manovra che pone le basi nel presente, per costruire con più solidità il futuro”.

Numerosi gli interventi dei consiglieri dei diversi gruppi politici.

“Una manovra finanziaria che– dichiara Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle)- si inserisce nel quadro di una crisi tuttora in corso generata da una pandemia”. Per questo la consigliera sottolinea l’esigenza di “cambiare rotta” perché anche se “l’Emilia -Romagna ha ottenuto risultati importanti su molti fronti, non ci sono solo luci e record ma anche problemi che minano le prospettive di crescita”. In primis, “l’emergenza climatica e la gestione del territorio: il bacino padano è tra i più inquinati d’Europa, bisogna investire in manutenzione delle infrastrutture e nella mobilità.” La consigliera presenta tre ordini del giorno. Il primo, con Pd, Europa Verde ed ER Coraggiosa, chiede un impegno di 3 milioni di euro per la riconversione del parco veicolare dei Comuni, delle Province e dei mezzi della polizia locale. Il secondo riguarda poi la riqualificazione dei centri di formazione pubblica professionale, mentre il terzo chiede un supporto per guide turistiche ed escursionistiche duramente colpite dall’emergenza Covid.

Palma Costi (Pd) si congratula per il buon lavoro fatto sulle aree montane e interne, con finanziamenti degli investimenti, bonus per l’acquisto della casa per le giovani coppie e la riduzione dell’Irap per le imprese: “l’obiettivo è rafforzare la presenza in questi territori dei cittadini che già vi abitano e attirare nuova popolazione, soprattutto giovani e donne, in un’ottica sostenibile. Servono investimenti contro il dissesto idrogeologico, infrastrutture, servizi pubblici e serve trattenere personale sanitario e insegnanti. Solo così queste zone diventeranno un grande laboratorio per la rinascita di tutta la regione”.

Per Lia Montalti (Pd) gli obiettivi primari devono essere la riconversione energetica e la neutralità climatica, mentre la possibilità di dare concretezza alle politiche regionali la daranno le risorse europee: “Il 2021 sarà l’anno in cui si costruirà la programmazione regionale dei fondi europei e la Regione sarà protagonista attiva per realizzare il Green deal, la transizione digitale e la coesione sociale.” Secondo la consigliera dem bisogna avere il coraggio di puntare su settori e filiere che portino l’Emilia-Romagna a una nuova ripresa, mirando al superamento del gender gap, alle nuove generazioni, a ricerca e innovazione.”

L’attenzione di Marilena Pillati (Pd) va al mondo della scuola “chiamato in questo periodo a tanti sacrifici”. Per la consigliera di maggioranza bisogna continuare a investire risorse e pensiero sulla scuola: “Non possiamo permettere che questo presente pregiudichi il lavoro dei nostri figli. La chiusura ha avuto effetti pesanti sui ragazzi, con perdita di relazioni e di apprendimento, accentuando le diseguaglianze. La riapertura è importante, ma non basta. Dobbiamo individuare azioni straordinarie da mettere in campo già dall’estate, con attenzione ai ragazzi con maggiore fragilità.”

La dem Roberta Mori (Pd) mette l’accento sugli interventi e sugli investimenti mirati a “contrastare le disuguaglianze e a colmare gradualmente i tanti gap che marginalizzano le donne e il loro contributo allo sviluppo. A queste ingiustizie- sottolinea- contrapponiamo una visione sistemica, di progresso e di società inclusiva” con la costituzione e l’implementazione di un fondo per l’imprenditoria femminile che “andrà a incidere positivamente” nell’economia regionale.

“Nelle mani di questo il consiglio regionale c’è la ripartenza della regione”, spiega Stefano Caliandro (Pd), che sottolinea come l’Emilia-Romagna sia una delle regioni più importanti d’Europa. “Portiamo i segni della drammaticità di questo periodo- ricorda il consigliere dem- e, in tempo crisi, aver investito in sanità, welfare, scuola e servizi alla persona è la nostra carta d’identità. Questo bilancio di previsione è un bilancio dal grande volto umano e di grande responsabilità”.

Francesca Marchetti (Pd) fa un focus sull’ordine del giorno, presentato assieme a tutta la maggioranza, che riguarda l’infanzia e l’adolescenza: “Con questo documento chiediamo alla Giunta l’impegno a utilizzare l’Osservatorio dell’infanzia e dell’adolescenza per consentire una stagione partecipativa in ottica della ridefinizione del piano sanitario regionale e del piano sull’adolescenza sulla base di dati aggiornati. Abbiamo una grande opportunità per riportare l’attenzione sul contrasto alle disuguaglianze che riguardano i minori”.

Per Silvia Zamboni (Europa verde) bisogna sottolineare come questo bilancio “riesca, a parità di pressione fiscale e nonostante la crisi economica, a reggere e a stanziare le stesse risorse del 2020”. Un risultato ottenuto, secondo la consigliera dei verdi, anche perché i conti della Regione sono in ordine. Zamboni apprezza lo stanziamento per le nuove piantumazioni, per l’elettrificazione delle linee ferroviarie e per la soppressione dei passaggi ferroviari a livello, i fondi d’investimento per gli enti locali, i 40 milioni destinati alle ex zone rosse e le risorse per la montagna e le aree interne. “Non possiamo dire lo stesso riguardo al finanziamento della Cispadana”, conclude.

Marco Fabbri (Pd) interviene per presentare l’ordine del giorno sull’istituzione del nuovo sito di importanza comunitaria (Sic) marino denominato dell’Adriatico settentrionale Emilia-Romagna: “Un intervento opportuno che non introduce vincoli ma misure di conservazione e nuove prassi. Con l’odg chiedo che tutte le categorie coinvolte in questo ambito, le imprese e le associazioni ambientaliste vengano coinvolte nella definizione di un protocollo d’intesa molto allargato per la gestione della biodiversità. Fondamentale anche coinvolgere gli enti regionali che lavorano in questo ambito”.

Per Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini), in un periodo di pandemia, il previsionale 2021 diventa l’atto di programmazione che deve affrontarne le conseguenze: “la sfida vera è tenere insieme l’ordinarietà e la straordinarietà di questo periodo e questo bilancio l’ha colta con esito positivo”. La consigliera della Lista Bonaccini apprezza in maniera particolare i 9 miliardi di euro destinati alla sanità, “che non sono scontati ma affermano la necessità imprescindibile della cura”, e l’entità del Fondo per la non autosufficienza, “un fondo fuori scala rispetto a quello che accade altrove”.

Igor Taruffi (ER Coraggiosa) si è concentra sulle risorse stanziate per i ristori a fondo perduto a bar e ristoranti, palestre e piscine, taxi e cinema con meno di quattro sale: “Queste sono solo alcune delle risposte concrete presenti in questo bilancio, insieme ai fondi per la montagna, per la viabilità e le infrastrutture”. Ricorda poi le politiche sulla sanità e sul sociale: “In questo anno terribile la sanità emiliano-romagnolo ha dato grande dimostrazione della propria forza grazie al lavoro straordinario degli operatori sanitari”.

Se la maggioranza promuove il Bilancio, la musica cambia quando a parlare sono i rappresentanti del centrodestra.

Massimiliano Pompignoli (Lega) sottolinea come “in un anno come il 2020 segnato dalla pandemia mi sarei aspettato un Bilancio straordinario e non uno ordinario dove ci sono scritti solo fondi che devono arrivare dall’Europa e dal governo”.

Pollice verso anche da Emiliano Occhi (Lega) che si sofferma sul tema della difesa del suolo e della logistica: “Ci affidiamo ai fondi europei, cosa faremo se non arrivano? Dobbiamo imparare a fare al meglio con quello che abbiamo: investire sulla difesa del suolo è anche un modo per dare ossigeno alla nostra economia locale, così come sono molto poche le risorse stanziate per i Consorzi di Bonifica”. Occhi invita anche a puntare sul miglioramento della logistica regionale: “Servono risorse speciale per realtà che -spiega- sono state duramente colpite dalla crisi da Coronavirus”.

Valentina Castaldini (Fi), parafrasando il Don Camillo di Giovannino Guareschi, invita a dare più valore alle cose e alle persone e ricorda che “il Bilancio deve essere sogno, deve essere utopia, coraggio di vedere strade che non pensavamo ci fossero. Tutti coloro che di fronte ai problemi del Coronavirus, ai tanti Dpcm invece che fare altre cose ogni volta hanno ricominciato sono modelli, dobbiamo sostenere chi avuto il coraggio di aprire spiragli e di prendere di mano i più deboli perché nessuno deve rimanere indietro”. Castaldini si concentra sul tema welfare con una dura requisitoria verso la vicepresidente della Giunta Elly Schlein: “La vicepresidente Schlein è il grande assente di questo Bilancio pur avendo un tema, il welfare, che è la grande eredità della nostra tradizione: Schlein è la grande assente e a lei voglio dedicare una parola, famiglia, che in questi mesi è stata negata, quasi fosse un’onta. Senza famiglia non si può fare niente. Ora serve un progetto complessivo sulla famiglia e bisogna rivedere le norme Isee per i disabili”. Poi, sempre riferita a Schlein, l’affondo: “Chi ha fatto una campagna elettorale parlando di diritti è impossibile che accetti che un figlio non possa vedere i propri genitori anziani (ricoverati nelle Cra, ndr) perché se è così vuol dire che quella persona non crede nelle idee di cui parla”. Da Castaldini parole di apprezzamento, invece, per il presidente della Giunta Regionale che, tra le altre cose, “è stato tra i pochi nel Pd a voler riaprire le scuole in presenza”.

Fortemente incentrato sui temi dell’agricoltura, l’intervento di Fabio Rainieri (Lega), che evidenzia la scarsa attenzione al tema: “Bisogna ringraziare il settore agricolo perché se in questo periodo di pandemia abbiamo potuto mangiare e vivere nella maniera più normale possibile; il mondo dell’agricoltura ha un grande difetto: non protesta mai e quindi spesso subisce gravi ingiustizie. Quello che pure è previsto in questo Bilancio per l’agricoltura non è sufficiente: abbiamo bisogno di invasi perché dobbiamo utilizzare il più possibile quell’acqua che in questi anni abbiamo sprecato. Siamo un settore fondamentale perché, anche se qualcuno vorrebbe imitarci, siamo quelli che sfamano il mondo”.

Bocciatura del Bilancio arriva da Michele Barcaiuolo (Fdi) che ricorda come “sento dire dalla maggioranza che l’Emilia-Romagna vuole competere con le migliori Regioni d’Europa, ma in realtà non è in grado di competere con il resto d’Italia: siamo indietro su molte cose e come mai prima, alla luce della crisi pandemica, è aumentato il divario tra i garantiti (i lavoratori dipendenti e i redditi fissi, ndr) e chi ogni giorno rischia nel vendere ciò che produce alzando una serranda o aprendo un locale. Questi sono i diritti da garantire, non i diritti civili tanto sbandierati”.

Sulla stessa linea Daniele Marchetti (Lega), per il quale “questa è una sessione di Bilancio particolare: viviamo una pandemia molto grave che ha messo in crisi il nostro Sistema sanitario regionale: in questi anni sulla sanità si è tagliato tanto soprattutto a causa delle scelte calate dall’alto”. Marchetti chiede anche chiarezza e modifiche nelle modalità di assegnazione del fondo per la non autosufficienza fino a chiedere una legge quadro per questo fondo “così importante per gli anziani e le persone non autosufficienti”.

Duro anche Marco Lisei (Fdi) che critica il Bilancio non ritenendolo adatto alla situazione emergenziale e sottolineando come ci sia troppo avanzo di amministrazione: “Un Bilancio può mettere da parte qualche cosa, ma 400 milioni di avanzo di amministrazione mi paiono troppi”. Lisei invita a una razionalizzazione della spesa sanitaria che però, spiega, “non ha nulla a che vedere con i tagli degli anni scorsi. Questo è un Bilancio da ragionieri, con tutto il rispetto per i ragionieri, e non da manager, come sarebbe necessario”.

La relatrice di maggioranza Manuela Rontini (Pd) ribadisce l’importanza del confronto con tutti i consiglieri, “che rappresentano i diversi territori” e annuncia la proposta, accolta con un emendamento al collegato, di “istituire una fascia istituzionale della Regione che potrà essere indossata dai presidenti di Giunta e Assemblea nelle manifestazioni ufficiali: in aggiunta al gonfalone, la fascia rafforzerà il valore e l’immagine dell’Ente nelle occasioni di rappresentanza”.

In conclusione di dibattito l’intervento del presidente Stefano Bonaccini.

“Questo non è un bilancio che va in discesa, tutt’altro”, commenta il presidente. “Lo dimostra il Patto per il lavoro e per il clima, che ha coinvolto tutte le parti sociali della regione. Un anno fa chi avrebbe mai immaginato una realtà come quella della pandemia? Eppure, dimostriamo di aver governato bene dal punto di vista dei conti”. Bonaccini rimarca come tre quarti del bilancio siano destinati alla sanità: “Perché il nostro modello mette al centro in primis la sanità pubblica, pur riconoscendo il valore di quella privata. Siamo benchmark su questo, per merito di professionisti di valore che hanno trovato un’istituzione che punta su sanità e scuola come pilastri fondamentali.” Il presidente annuncia che la Regione investirà sugli asili nido per arrivare al 100% della risposta alle domande e alla gratuità delle rette, con l’obiettivo di portare l’insegnamento della lingua inglese già ai bambini da 0 a 3 anni. Altre priorità sono la digitalizzazione (“siamo messi bene, ma non basta”), le infrastrutture (“Bretella e Cispadana si faranno”) e il lavoro, a patto che sia “dignitoso”, soprattutto per i giovani e per le donne. “Siamo una terra resiliente, seppur nel dramma. E questo bilancio lo dimostra.”