Il Data Center, inaugurato nell’area in corso di rigenerazione urbanistica del Progetto Periferie, sarà affiancato da una vera e propria “Casa delle idee digitali” sviluppando, in sinergia con la nuova struttura tecnologica, i temi della cybersecurity, della smart city, dell’automotive, dei big data e dell’intelligenza artificiale. Per la progettazione dell’edificio, di circa 3 mila metri quadri, il Comune di Modena (26esimo nella graduatoria) ha ottenuto un contributo di 529 mila euro nell’ambito del bando nazionale City Branding 2020, della Presidenza del Consiglio di ministri, struttura di missione Investitalia, dedicato a selezionare città pilota con le quali elaborare e attuare un piano di investimenti.
Lo ha annunciato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli proprio in occasione dell’inaugurazione del nuovo Data Center insieme al rettore di Unimore Carlo Adolfo Porro, al presidente di Lepida Alfredo Peri e, in collegamento, con il presidente della Regione Stefano Bonaccini e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha sottolineato l’importanza del progetto in termini di innovazione e inclusione.
“Modena gioca una partita importante in termini di innovazione, capace di generare valore in settori chiavi – ha affermato il premier – e funge da esempio a cui ispirarsi per la capacità di utilizzare le risorse e di creare interazione tra le istituzioni e tra pubblico e privato, interpretando in modo esemplare il modello di progettazione a cui pensiamo e nel segno del buon governo che la caratterizza”. Sulla decisione di realizzare l’infrastruttura tecnologica nell’ambito del progetto Periferie per la riqualificazione dell’area nord, Conte ha parlato di “un modello a cui ispirarsi nella direzione della crescita, ma anche del rafforzamento del tessuto sociale”. E ricordando le risorse per la transizione digitale disponibili in Next Generation UE, il premier ha osservato che “il Data Center di Modena rappresenta un passo fondamentale per l’ecosistema della transizione digitale del Paese in cui la tecnologia deve essere anche un fattore di inclusione sociale. Credo che a pieno titolo Modena possa essere uno degli hub nazionali dell’Intelligenza Artificiale – ha affermato durante il collegamento durato oltre venti minuti, sottolineando quindi l’importanza della Cyber Security Academy, “perché quello della sicurezza informatica è un tema centrale per consentire al Paese di ottenere autonomia strategica”.
Inoltre, il premier ha annunciato per il prossimo Consiglio dei Ministri, già prima di Natale o subito dopo, la risposta alla domanda di stato di calamità naturale avanzata dalla Regione Emilia-Romagna per le intense precipitazioni delle settimane scorse, in modo da avere in tempi rapidi le risorse per mettere in sicurezza il territorio e sostenere la popolazione
Ringraziandolo e invitando nuovamente il premier Conte a Modena, il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha ribadito: “Come territori rivendichiamo un ruolo nella gestione di quelle risorse perché siamo pronti a trasformarle in progetti strategici e in questi anni a Modena abbiamo dimostrato di saperlo fare. Noi quelle risorse siamo pronti a trasformarle in progetti strategici e in questi anni abbiamo dimostrato di saperlo fare”. E sul Data Center: “non è solo una grande infrastruttura tecnologica decisiva per la competitività del nostro territorio. È molto di più dell’hardware che arriverà a contenere, è innovazione, sicurezza, lavoro. Rappresenta il fulcro di tutta la nostra strategia di rigenerazione urbana nell’ambito del Patto per Modena competitiva, sostenibile e solidale”.
Il rettore di Unimore Carlo Adolfo Porro, ha evidenziato innanzitutto che “il Data Center è frutto lavoro di squadra e sarà in grado di fornire elementi tecnici, di incontro e di contesto per sviluppare al meglio le strategie locali anche potenziando i rapporti tra le istituzioni locali e nazionali e travalicando i confini territoriali per aprirsi all’esterno, perché sarà una struttura non solo di servizio, ma anche di formazione, ricerca e trasferimento tecnologico”.
Sarà Lepida Spa a gestire il Data Center Innovation Hub, “la società regionale a partecipazione pubblica, di cui fa ora parte anche la Protezione civile e a cui la pubblica amministrazione si affida per l’infrastruttura di rete regionale e wifi”: lo ha ricordato il presidente Alfredo Peri sottolineando “la velocità e lo sforzo straordinario messo in campo per realizzare il Data Center di Modena, il quarto della Regione, inserito nell’ampio contesto della trasformazione digitale in atto”.
In collegamento da Bologna, dove si accingeva ad aprire l’assemblea legislativa regionale dedicata al Bilancio, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha ribadito l’importanza del Patto per il Lavoro e il Clima promosso dalla Regione Emilia-Romagna “dove al primo posto c’è la società della conoscenza e dei saperi” e ha inserito il Data Center Modena nell’ambito del progetto per realizzare in regione, grazie a 120 milioni di euro di fondi europei, la Data Valley al servizio di tutto il Paese “perché – ha ribadito il governatore – è per essere in grado di intercettare la ripresa prima e meglio degli altri che stiamo già progettando i nostri territori dei prossimi 20 e 30 anni e il Data Center di Modena è sicuramente all’altezza della sfida collettiva che dobbiamo vincere”.
Progetto periferie. La “Casa delle idee digitali”, che sorgerà sempre nell’area del Progetto Periferie, andrà a rafforzare la rete dell’innovazione regionale e nazionale e si inserisce in un percorso di sviluppo già avviato in collaborazione con Unimore che permetterà di coniugare competenze scientifiche e di ricerca dell’Università e di altri centri attivi sul territorio con le esigenze di sviluppo del tessuto imprenditoriale, non solo modenese.
L’investimento complessivo supera i sei milioni di euro e le risorse del contributo servono a finanziare la progettazione, mentre l’inserimento nel percorso di City Branding 2020 consentirà di essere affiancati dal soggetto nazionale che può attrarre ulteriori investimenti pubblici o privati attraverso la valorizzazione dell’intervento o anche nell’ambito dei fondi europei di Next Generation EU.
La struttura verrà edificata su tre piani in un’area comunale collegata funzionalmente al Data Center e prevede laboratori, sale riunioni, ambienti per ospitare ricercatori internazionali e persone impegnate a dare vita a startup nei settori dell’innovazione. Il progetto, per favorire l’accessibilità della Casa e del Data Center, prevede anche la sistemazione di mille metri quadrati all’esterno.
Nel frattempo, nel quartiere, proseguono i lavori della palazzina di “Abitare sociale” in via Forghieri dove sono previsti 33 alloggi e, a piano terra, un Centro diurno per persone con disabilità, così come quelli per la riqualificazione della mobilità del quartiere: dopo la realizzazione dell’intervento a Porta Nord, si stanno realizzando altre cinque rotatorie, diverse piste ciclabili, cambierà radicalmente via Canaletto e partiranno i lavori del primo stralcio del prolungamento del sottopasso ferroviario. A poche centinaia di metri dalla Casa della salute, già attiva, nel complesso dell’R-Nord sono in corso i lavori per la nuova sede di Medicina dello sport.
Cuore tecnologico della Smart City. È stato definito il cuore tecnologico della Smart City. Il Data Center di Modena, quarto della rete regionale, sarà gestito da Lepida e ha l’obiettivo di consolidare e rendere più efficiente l’Ict a livello locale, andando a sostituire progressivamente i Ced di enti pubblici e soggetti privati, migliorandone qualità e sicurezza, ma sarà anche il punto di riferimento per la ricerca sia nel campo della sicurezza informatica, con la sede della Cyber Security Academy, sia per ciò che riguarda l’Automotive, con il programma Masa (Modena automotive smart area).
Realizzata con un investimento complessivo di oltre cinque milioni di euro, la struttura si sviluppa su due piani fuori terra, per circa 1.600 metri quadri, ed è caratterizzata da volumi semplici, grandi vetrate e, sul fronte principale, un’alta pensilina sul lato sinistro, sostenuta da due sottili pilastri. All’esterno sono posizionate lastre a vista di fibrocemento antracite e cemento armato bianco, mentre all’interno sono stati utilizzati materiali di finitura e colore diverso a seconda della destinazione d’uso delle zone.
Il piano terra è dedicato alle attività di ricerca e formazione, con una sala conferenze, un blocco servizi e, nel retro, una grande sala open space, mentre al primo piano sono collocate le sale server e la “control room”, zone che saranno riservate agli operatori, con accesso controllato anche da sistemi di sicurezza elettronici.
La struttura può contare su due connessioni in fibra ottica ad altissime prestazioni per garantire la piena ridondanza dell’infrastruttura di rete, cioè la possibilità di duplicare determinate funzionalità così da consentire la continuità del servizio anche in caso di malfunzionamenti. La potenza elettrica è di due megawatt (che corrispondono a 2mila KW) e l’impianto è dotato di gruppi elettrogeni, Ups, quadri elettrici e sistemi di raffrescamento (gruppi frigo e climatizzatori di precisione) ridondati, apparati di rete e sistemi di sicurezza di fascia cosiddetta “enterprise”. Nella zona server sono previste due isole a corridoio caldo (con 24 armadi server) per ospitare i sistemi che forniranno la potenza computazionale all’impianto.
L’intervento di costruzione è stato effettuato dal raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Iti Impresa generale spa di Modena con Site spa di Bologna, cui la società di trasformazione urbana CambiaMo spa, soggetto attuatore di tutti gli interventi del Piano Periferie per conto del Comune, ha affidato l’appalto tramite gara.
Tra le particolarità costruttive, il soffitto bidirezionale del piano terra a cassettoni di cemento armato eseguito in opera, con un reticolo di travi in grado di sopportare fino a 1.300 chili per metro quadrato, per reggere il peso dei server al piano superiore. La struttura, che avrà anche la funzione di fornire servizi di “disaster recovery” per i Ced di enti pubblici e soggetti privati, è stata sottoposta anche a particolari sollecitazioni strutturali per valutarne la risposta dinamica.
Il Data center è stato realizzato per essere un edificio ad alta sostenibilità ed efficienza energetica, con pannelli fotovoltaici sulla copertura, unità di trattamento aria impianti di raffrescamento dedicati alle sale server e pareti ventilate. È stato installato, in particolare, un impianto di raffrescamento con tecnologia “free coling” che sfrutta la differenza di temperatura con l’ambiente esterno per raffrescare gli ambienti consentendo di risparmiare energia nel funzionamento dei corpi frigo.
Gli impianti adottati hanno l’obiettivo di garantire continuità di connessione, di energia elettrica (per evitare cali di tensione) e di raffrescamento a garanzia dei server: a questo scopo sono stati predisposta una doppia rete in fibra ottica, doppi gruppi elettrogeni e doppi gruppi frigo.
Ultimi commenti
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]