Angela Merkel chiude la Germania per Covid. Di fronte a un numero di morti pari a un terzo di quelli italiani, alle prese con una situazione definita “fuori controllo”, la Cancelliera ha optato per un lockdown duro da qui al 10 gennaio, misura considerata indispensabile per bloccare l’ondata dei contagi e delle vittime.
Tanto è bastato perché il governo italiano, in pieno bailamme confusionario tra zone colorate e litigi con le Regioni, tornasse sui suoi passi e assumesse un mood di nuovo rigorista. Per quanto possa risultare deprimente, l’Italia guarda sempre alla Germania con un senso di inferiorità, come a dire “se lo fanno i tedeschi, va bene”. Il problema è che non siamo tedeschi.
Abbiamo trascorso il primo weekend pre natalizio in un clima da “liberi tutti”. Alcuni ne sono rimasti scandalizzati: affollamenti per le strade, assalto ai bar per l’aperitivo e ai ristoranti per il pranzo, lunghe code davanti ai negozi. Quanto basta a indurre i ministri Speranza e Boccia, i più rigoristi nella compagine di Giuseppe Conte, a invocare una zona rossa per tutta Italia nei giorni delle festività natalizie. Lo sconcerto regna sovrano.
La maggior parte dell’Italia è appena uscita dalle zone rosse e arancioni e ora ci si appresta a richiudere tutto di nuovo, complici la Merkel e il weekend in semilibertà. Esiste una ratio in tutto ciò o stiamo affrontando la crisi navigando a vista, modificando i piani due volte al giorno?
C’è una crisi politica in corso, è inutile negarlo, ed è assai probabile che Conte cada a fine anno oppure a gennaio. Probabilmente questa è l’unica motivazione che giustifichi l’altrimenti incomprensibile atteggiamento del governo nella gestione del contenimento della pandemia. Delle vicende politico-parlamentari avremo modo di occuparci più avanti. Al momento l’urgenza riguarda ancora il virus e i suoi drammatici effetti.
Di questo passo, anche senza ipotizzare una terza ondata post natalizia, il nostro paese è destinato a contare a fine gennaio la terrificante cifra di centomila morti. È un record mondiale di cui non andare fieri. Da noi si muore il triplo che in Germania. Allora bisogna scegliere: in attesa del vaccino, la cui somministrazione sarà comunque lunga e non per tutti, preferiamo salvare qualche decina di migliaia di vite o ce ne freghiamo beatamente voltando l’occhio da un’altra parte?
La Merkel ha mostrato quanto sia semplice, in fondo, assumere scelte da statisti. Ha detto di voler salvare quelle decine di migliaia di vite di suoi connazionali per una ragione morale, che viene prima di quella economica. Tutto qui. Ha ammesso senza ipocrisie la non efficacia del primo lockdown versione light, ossia leggera, adottato nei mesi scorsi. E insieme al nuovo lockdown, il governo ha elaborato un possente piano di sostegno alle aziende colpite dalla crisi da Covid, con rimborsi e sostegni pari a undici miliardi di euro.
Mancano pochi giorni al Natale. È ovvio che se apri bar, negozi e ristoranti la gente ci va. Cosa dovrebbero fare, gli italiani, restare a casa nonostante la fine dei divieti? A me pare che gli italiani, a regola, si stiano comportando in modo accettabile, indossando le mascherine e prendendo precauzioni. Meno bene si stanno invece comportando i governanti. Mancano statisti, invero non da oggi.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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