Nei giorni scorsi all’ospedale di Piacenza è stato completato l’importante intervento di riqualificazione del blocco A del polichirurgico, che ha permesso di rinnovare completamente il volto del reparto di Rianimazione. I lavori, effettuati in tempi record, hanno interessato un’area totale di 700 metri quadrati e hanno richiesto un investimento di un milione e 340mila euro, tutti provenienti da fondi dello Stato: 771.000 euro per i lavori, 569.000 euro per le tecnologie biomediche e altri 150.000 euro per le opere complementari.
Il nuovo reparto si presenta ora suddiviso e strutturato in tre ambienti principali. L’ampia sala di rianimazione ospita sette posti letto, tutti dotati di travi e pensili, di sistemi di sollevamento e movimentazione a binario della persona e della strumentazione necessaria alla rilevazione e al monitoraggio dei parametri vitali ed emodinamici e alla raccolta dei parametri di ventilazione del paziente.
Tra le novità tecnologiche, invece, è stato attivato un sistema per l’erogazione di ossido nitrico che serve a trattare l’ipertensione polmonare nei pazienti di terapia intensiva. È stato inoltre acquistato un nuovo ecografo con sonda transesofagea. Nella sala è stata particolarmente curata l’illuminazione, con la realizzazione di tre finestre sul soffitto che riproducono la luce naturale del giorno. Per le ore notturne è invece possibile utilizzare una radiazione molto soffusa.
Il secondo ambiente è la sala urgenze, che contiene altri due posti letto con caratteristiche simili a quelle della sala di rianimazione; è stato infine creato anche un ambiente isolato, con un ulteriore posto letto. La riqualificazione ha permesso di avere a disposizione una metratura molto più ampia per ciascun posto letto, con un significativo miglioramento del comfort rispetto all’organizzazione precedente, oltre a consentire un miglior approccio al paziente e una più efficace gestione del rischio infettivo.
L’intervento di riqualificazione ha previsto il rifacimento della pavimentazione, dei controsoffitti, dei servizi igienici e di un locale spogliatoio e di due depositi e la realizzazione ex novo di tutti gli impianti e di un nuovo sistema di filtri sanitari. Le porte che collegano i diversi ambienti sono state automatizzate: si aprono al solo passaggio della mano, senza che gli operatori debbano toccare le superfici. Grazie ai lavori è stato possibile ridisegnare i percorsi interni del reparto, differenziando i flussi dei pazienti e degli operatori, con più garanzie di sicurezza e distanziamento.
Il reparto è stato infine dotato di un sistema informatizzato completo di gestione della cartella clinica di terapia intensiva, che consente la raccolta automatica e continua dei dati fisiologici del paziente, che sono messi poi a disposizione del personale.
“Abbiamo utilizzato gli investimenti messi a disposizione dal piano di riorganizzazione della rete ospedaliera del decreto legge 34 del 19 maggio scorso per programmare e realizzare questa importantissima riqualificazione”, ha sottolineato il direttore generale dell’ospedale Luca Baldini: “La nostra azienda ha messo a punto un sistema complessivo per le terapie intensive che ci consente di avere a disposizione oltre 50 posti letto in caso di necessità, triplicando la tradizionale offerta dei nostri presidi prima dell’emergenza Covid-19. Oltre ai posti letto di Piacenza e Castel San Giovanni, infatti, possono essere utilizzati (e riconvertiti) anche i posti letto del terzo piano appena inaugurati (Utir e Medicina subintensiva), la Recovery Room e – come già fatto nella prima ondata – eventualmente anche quattro sale operatorie”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]