L’azienda biofarmaceutica AstraZeneca ha annunciato che il suo vaccino contro il coronavirus, sviluppato assieme all’università inglese di Oxford, ha mostrato un’efficacia media del 70% nella protezione contro il virus Sars-Cov-2 in due segmenti di studio effettuati nel Regno Unito e in Brasile.
Una buona notizia nella lotta alla pandemia, anche se i risultati sono inferiori a quelli evidenziati dai vaccini messi a punto da Pfizer e Moderna, che hanno mostrato un’efficacia superiore al 90%. Il vaccino AstraZeneca-Oxford può comunque contare su altri punti di forza, essendo decisamente più economico da produrre rispetto agli altri due oltre che più facile da conservare e trasportare, elementi che facilitano la possibilità di renderlo disponibile in ogni parte del mondo senza le complicazioni di natura logistica che interessano invece gli altri due vaccini.
Alla sperimentazione di fase tre hanno preso parte oltre 20.000 volontari, metà in Europa e metà in Sud America. Durante il trial non sono stati registrati casi di malattie significative nei partecipanti o di ospedalizzazione degli stessi, mentre sono state 131 le persone che si sono ammalate di Covid-19: 30 casi nel gruppo di volontari ai quali erano state effettivamente somministrate due dosi di vaccino e altri 101 casi nel gruppo di controllo, i cui partecipanti avevano invece ricevuto un placebo.
Secondo i ricercatori, dunque, il vaccino garantirebbe un’efficacia del 70%, anche se è stata rilevata un’efficacia decisamente maggiore (del 90%) in un gruppo di volontari ai quali è stata somministrata una mezza dose iniziale seguita da una dose completa: non è ancora chiaro, tuttavia, cosa abbia prodotto questa differenza e se sia possibile che il perfezionamento della procedura possa eventualmente aumentare l’efficacia fino al 90%, arrivando dunque ai livelli dei vaccini di Pfizer e di Moderna.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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