Giovedì 19 novembre i carabinieri dei comandi provinciali di Catanzaro e di Crotone hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Catanzaro – su richiesta della Direzione distrettuale antimafia – nei confronti di 19 indagati ritenuti responsabili a vario titolo dei reati di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, tentata estorsione, ricettazione e violenza o minaccia a un pubblico ufficiale.
L’operazione “Farmabusiness” ha avuto una propaggine anche in terra emiliana: con l’ausilio dei carabinieri del comando provinciale di Reggio, infatti, è stata data esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di uno degli indagati, Francesco Salvatore Romano. Il 32enne, residente a Cadelbosco Sopra, è stato arrestato dai militari a Reggio presso l’abitazione dei genitori, dove è stato rintracciato, ed è stato portato nel carcere di via Settembrini: è accusato di associazione di tipo mafioso e detenzione illegale di armi. I fatti contestati sarebbero stati commessi a Cutro, in provincia di Crotone.
L’operazione ha avuto origine da due attività investigative convergenti, sviluppate rispettivamente dai carabinieri del Nucleo investigativo di Catanzaro e del Nucleo investigativo di Crotone, e sono state dirette e coordinate dal procuratore della Repubblica Nicola Gratteri. Le indagini hanno riguardato l’operatività della cosca di ‘ndrangheta Grande Aracri di Cutro nell’area di origine e nel territorio catanzarese, con particolare riferimento ad alcune iniziative imprenditoriali che sarebbero state avviate in quest’ultima provincia grazie al reimpiego di capitali della cosca.
Gli elementi raccolti nel corso delle indagini hanno permesso di ridefinire i nuovi assetti della cosca Grande Aracri, in particolare dopo le operazioni che nel recente passato ne hanno colpito i principali esponenti e lo stesso boss Nicolino Grande Aracri (già attualmente detenuto e indagato anche nell’ambito di questa inchiesta), e di documentare l’avvio da parte degli indagati di un progetto imprenditoriale mirato al reimpiego dei capitali illeciti derivanti dalle attività della cosca, con la costituzione di una società – la Farmaeko srl, con base a Catanzaro – per la distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali tramite una rete di punti vendita costituiti da farmacie e parafarmacie (20 in Calabria, due in Puglia e una in Emilia-Romagna).
L’operazione “Farmabusiness”, inoltre, ha svelato il supporto fornito alla consorteria criminale nella fase iniziale del progetto da parte di un importante esponente politico istituzionale della Regione Calabria, l’attuale presidente del consiglio regionale Domenico Tallini, di Forza Italia, finito agli arresti domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso: il suo intervento, contraccambiato con un sostegno da parte della cosca alle elezioni regionali del 2014, sarebbe stato decisivo per favorire e accelerare l’iter burocratico necessario per ottenere le autorizzazioni del caso.
Le indagini, infine, hanno permesso di accertare il ruolo di diversi professionisti e imprenditori nella realizzazione del progetto e hanno consentito di ricostruire anche numerosi episodi di intimidazione, sia direttamente connessi alla realizzazione dell’iniziativa imprenditoriale del sodalizio criminale che a scopo prettamente estorsivo, oltre che la disponibilità di numerose armi in dotazione ad alcuni degli indagati.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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