La decisione di chiudere i centri commerciali nei festivi e prefestivi è stata presa per cercare di contrastare la ripida risalita dei contagi evitando gli assembramenti che spesso in questi luoghi si generano.
L’ultimo DPCM prevede però che alcune strutture possano restare aperte, come i negozi che anche all’interno dei centri commerciali vendono alimenti, quindi tutti i supermercati e gli ipermercati.
Sullo stesso solco va la delibera della Regione Emilia Romagna di oggi, 12 novembre, che vieta l’apertura degli esercizi commerciali, ivi comprese le grandi metrature, nei giorni festivi e prefestivi, ad eccezione di farmacie, parafarmacie, tabaccherie, edicole e negozi di generi alimentari.
“Già nella prima fase della pandemia abbiamo assistito alle code di persone che si sono riversate nei supermercati per comprare poche cose con l’unico pretesto di uscire di casa, ma fare la spesa la domenica non è un servizio essenziale – commentano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil – Le lavoratrici e i lavoratori del commercio sono stati in prima linea durante tutta la fase della pandemia, spesso trovandosi ad avere a che fare con clienti poco inclini al rispetto delle norme di sicurezza, dovendo gestire situazioni di disagio lavorativo tutti i giorni della settimana, domeniche e festivi compresi”.
“Riteniamo che, almeno in questa fase, occorra tornare a prevedere la chiusura anche dei supermercati e degli ipermercati nelle giornate domenicali e festive, consentendo agli addetti di settore di poter riprendere fiato e potersi dedicare, in questi giorni complicati, agli affetti e alla cura familiare – concludono i sindacati di categoria – Occorre altresì riprendere il dibattito, da troppo tempo abbandonato, in merito ad una regolamentazione delle aperture, superando le norme di totale deregolamentazione introdotte dal governo Monti con il decreto “Salva Italia”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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