A pochi mesi dalle elezioni comunali di Bologna, che in primavera chiameranno i cittadini alle urne per scegliere il nuovo sindaco della città dopo i due mandati dell’attuale primo cittadino Virginio Merola, nel dibattito interno al centrosinistra sono intervenute anche le Sardine – con un articolo pubblicato su “Cantiere Bologna” – chiedendo a gran voce le primarie di coalizione.
“Sappiamo leggere i trucchetti della politica, e l’emergere del nome di De Maria ci fa capire che si è tornati a pensare che l’elettorato sia una massa senza forma e senza anima. Saremo entusiasti se si aprirà un percorso che porta a primarie di coalizione. Ma non aprite la porta ai fantasmi del palcoscenico. Altrimenti se ne chiuderanno molte altre”, si legge nell’articolo.
Nei giorni scorsi, infatti, per la corsa a Palazzo D’Accursio era emerso anche il nome del deputato del Pd, indicato da alcuni come la figura che potesse mettere d’accordo tutte le anime del partito, più orientato al momento verso una soluzione interna che a una consultazione pre-elettorale come le primarie.
“Oggi ci sentiamo presi in giro di fronte alle modalità con cui, alcuni, vorrebbero determinare il futuro della nostra città”, hanno però sottolineato le Sardine: “Con l’aggravante di essere proprio in quella città che più da vicino avrebbe dovuto comprendere il segnale implicito lanciato dalle Sardine. Dodici mesi fa abbiamo smesso di essere spettatori. Non pretendiamo caviale e champagne, né vogliamo la Luna, semplicemente non possiamo più farci andare bene tutto. Per questo lo diciamo ora, prima che i giochi siano chiusi”.
Immediata la replica del diretto interessato: “Chiedo rispetto – ha detto De Maria – per i militanti del Pd di Bologna e il loro dibattito. Come il Pd lo deve ai suoi interlocutori, senza arroganza e con spirito di apertura, così lo stesso rispetto è dovuto a una grande comunità politica di donne ed uomini com’è il Pd, a Bologna in particolare”.
De Maria ha anche smentito un proprio impegno diretto in tal senso, almeno per il momento: “Se mai vorrò mettere a disposizione la mia candidatura lo farò pubblicamente, spiegandone le ragioni. Ho sempre fatto così. Come pubblicamente ho spiegato le ragioni per cui non ho avanzato la mia candidatura a sindaco, nonostante me lo abbiano chiesto in diversi. Quindi devo registrare come la mia candidatura evidentemente faccia paura, malgrado l’abbia smentita più volte, forse perché metterebbe in discussione equilibri di potere e accordi politici consolidati da tempo. Sì, perché anche io so “leggere i trucchetti della politica” e vedo “le modalità con cui sta emergendo il nome del deputato De Maria“. Ma per me non mi preoccupo”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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