Inchiesta “Angeli e Demoni”, il Ministero della giustizia e i Comuni dell’Unione Val d’Enza si costituiscono parte civile

municipio Bibbiano con polizia

Alla vigilia dell’udienza preliminare – in programma il 30 ottobre – del processo nato dall’inchiesta “Angeli e Demoni”, che punta a far luce sulle presunte anomalie negli affidamenti di minori nel sistema dei servizi sociali della Val d’Enza reggiana, il presidente dell’Unione dei Comuni Val d’Enza (e sindaco di San Polo) Franco Palù ha annunciato che i Comuni dell’Unione si costituiranno parte civile.

“Un atto che dobbiamo alle nostre comunità, travolte nell’estate scorsa dai contenuti dell’inchiesta – ha detto Palù – e dalle conseguenze che questa ha portato con sé sui territori. È stata una vicenda, quella che abbiamo attraversato e che in questi giorni entra in una nuova fase con l’avvio dell’iter processuale, attraversata dalla sofferenza profonda di tante famiglie, di tanti operatori e di intere comunità fatte oggetto, in modo spesso strumentale e irrispettoso, di generalizzazioni e attacchi assolutamente ingiustificati”.

Sarà proprio la stessa Unione dei Comuni che si costituirà parte civile a nome di tutti gli otto Comuni del distretto (Bibbiano, Campegine, Canossa, Cavriago, Gattatico, Montecchio Emilia, San Polo d’Enza e Sant’Ilario d’Enza).

“Abbiamo scelto di costituirci tutti insieme tramite l’Unione sia in quanto il Servizio minori è un servizio che è stato conferito all’Unione, sia per esplicitare con chiarezza lo spirito di collaborazione, condivisione ed estrema unità che ha animato le amministrazioni comunali sin dal principio di questa vicenda”, ha precisato il presidente Palù, secondo cui la costituzione di parte civile “è anche un modo per rappresentare il bisogno di verità che questi territori hanno maturato dal giugno del 2019 e che ci aspettiamo possa trovare ristoro nell’operato della magistratura, nella quale riponiamo la nostra massima fiducia”.

Il presidente Palù ha lanciato anche un appello a nome di tutti i sindaci dell’Unione: “Non nascondiamo la nostra preoccupazione per come questa nuova fase sarà affrontata da una certa parte del mondo dell’informazione e dalla politica. Ci auguriamo che possa aprirsi una fase nuova anche in questo senso, capace di favorire un dibattito coraggioso e pacato sul tema della gestione di situazioni di abusi e maltrattamenti sui minori, garantendo comunque protezione e riservatezza alle tante sofferenze di cui questa inchiesta si è occupata ed in special modo quelle dei minori”.

Il Comune di Montecchio, inoltre, si costituirà parte civile anche in forma autonoma, oltre che come Unione. Il motivo l’ha spiegato il sindaco Fausto Torelli: “Immediatamente a ridosso dello scorso giugno il consiglio comunale di Montecchio impegnò l’amministrazione nel senso di una costituzione di parte civile del Comune, e pertanto tale impegno verrà mantenuto; ma non può esserci dubbio alcuno sul fatto che Montecchio abbia convintamente aderito all’iniziativa dell’Unione attribuendole quel valore di unitarietà e condivisione che è stato e rimane al centro dell’azione politica in questi territori”.

Anche il Ministero della giustizia sarà ufficialmente parte civile nel procedimento, come anticipato dal sottosegretario Vittorio Ferraresi del Movimento 5 Stelle: “È un importante segnale di attenzione alla vicenda. In attesa che si proceda in Parlamento a una riforma complessiva del sistema degli affidi, su cui stiamo lavorando con grande impegno, ci auguriamo che il processo si svolga in tempi celeri e accerti ogni responsabilità sui fatti accaduti”.