Donini: presto in Emilia i tamponi rapidi

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Lo ha detto l’assessore Raffaele Donini durante l’audizione in commissione Salute (presieduta da Ottavia Soncini), nel corso della quale il titolare della Sanità ha illustrato le azioni di prevenzione che la Regione sta mettendo in campo in questa fase di gestione del Covid-19.

“Non dobbiamo comunque cantare vittoria- ha commentato Donini- perché altre volte ci siamo trovati in questa situazione salvo poi, il giorno successivo, vedere un nuovo aumento dei casi (lo ha detto commentando i dati sulle positività che in Emilia nelle ultime ore non aumentano). Aspettiamo di capire l’andamento di tutta la settimana. La situazione attuale è sotto controllo e non ci sono problemi sulle terapie intensive: la metà dei pazienti con Covid ricoverati non è intubato e inaugureremo altri 30 posti a Modena nel Policlinico”.

La seconda novità di giornata illustrata da Donini riguarda l’arrivo dei tamponi rapidi che dovrebbero arrivare in Emilia-Romagna tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. “Questa settimana- ha spiegato Donini- dovrebbe partire il nostro ordine e nel giro di 15 giorni dovrebbero essere disponibili i tamponi rapidi”. E proprio sull’utilizzo di questi, la Regione sta costruendo “un accordo, con tutta la platea interessata dal Patto per il lavoro, per testare i dipenditi privati in particolare quelli dai 18 ai 40 anni. Offriremo i tamponi rapidi ai laboratori privati e alle strutture dell’Aiop nelle quali il mondo datoriale andrà a testare i lavoratori non aggravando il peso sulla sanità pubblica, che dovrà focalizzarsi invece sul contact tracing”.

Nell’ambito della prevenzione e del tracciamento rientrano anche i test sierologici su cui, ha rimarcato Donini, “siamo gli unici a spingere a livello nazionale”. L’assessore ha infatti ricordato l’avvio della campagna screening, attraverso test sierologici gratuiti, dedicata agli alunni e ai famigliari conviventi, partita ieri nelle farmacie. “È una campagna a sostegno del mondo della scuola, che riguarda potenzialmente due milioni di persone. Solo ieri sono stati effettuati 10 mila test sierologici. Da qui a Natale puntiamo a testare, per la seconda volta, quasi il 10 per cento della popolazione della regione”.

Sul vaccino antinfluenzale l’assessore ha invece affermato: “Sono disponibili un milione e 400 mila dosi. Il 3% di queste è stata conferita alle farmacie. Potremmo vaccinare un terzo della popolazione. L’imperativo quest’anno è: ‘Nemmeno una dose deve rimanere nei cassetti’. Per questo ho proposto, in seno alla Conferenza della Regioni, di creare una cabina di regia che monitori in tutt’Italia la campagna vaccinale. Così facendo, se una Regione avesse finito le proprie scorte potrebbe essere aiutata dalle altre”.

Il dibattito. Diversi gli interventi dei consiglieri regionali a cominciare da Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia che ha chiesto maggiori informazioni sui tamponi rapidi, ha suggerito di dare “meno enfasi al dato sui nuovi positivi” e di “puntare di più sugli ospedalizzati”, ma soprattutto ha criticato le misure previste dal Dpcm, dal limite dell’80% della capienza sui mezzi pubblici ai divieti sulla movida: “Invece di parlare di tempi di apertura e chiusura sarebbe più logico controllare il distanziamento”. Marco Lisei (capogruppo Fdi) ha invece chiesto delucidazioni sui numeri delle terapie intensive, sui dati di accesso e sulla gestione per i sintomatici da Covid all’interno dei pronto soccorso. Simone Pelloni della Lega ha focalizzato la sua attenzione “sui nuovi casi all’interno delle Case residenza anziani (Cra) di Modena” chiedendo all’assessore “di effettuare i test rapidi agli operatori ogni volta che entrano in servizio”.

Lato maggioranza, Giuseppe Paruolo del Partito democratico ha sottolineato la necessità di individuare una soglia precisa di contagi oltre la quale saranno necessarie nuove misure più stringenti questo perché, all’aumento dei numeri corrisponde una diminuzione della facilità di tracciamento dei contagi e quindi dell’efficacia del contac tracing. Mentre Igor Taruffi di ER Coraggiosa ha rimarcato la necessità di estendere a tutto il personale della scuola i test sierologici e ha riportato le preoccupazioni dei territori più marginali sulla quantità di dosi di vaccino antinfluenzale: “Devono essere sufficienti a coprire tutta la popolazione visto che in queste zone la maggior parte di residenti ricade nelle categorie che devono vaccinarsi”.