Dopo una prima deliberazione del febbraio scorso, il Consiglio comunale ha ora approvato definitivamente – all’unanimità – la ‘Dichiarazione di adesione del Comune di Reggio Emilia alla candidatura di allargamento della Riserva di Biosfera Mab Unesco dell’Appennino tosco-emiliano’.
La delibera, presentata dall’assessora alle Politiche per la Sostenibilità, Ambiente, Agricoltura e Mobilità sostenibile Carlotta Bonvicini, formalizza l’adesione al percorso che, negli obiettivi dell’Amministrazione comunale, porterà Reggio Emilia a far parte attivamente della Riserva uomo e biosfera Appennino tosco-emiliano Mab Unesco.
Mab – Man and the Biosphere significa appunto L’uomo e la Biosfera.
Il documento approvato quest’oggi, inoltre, rappresenta un atto formale necessario per l’approvazione dell’intero processo di candidatura e dei contenuti del dossier che sarà poi inviato all’Unesco.
La candidatura sarà infatti inoltrata all’Unesco dal Comitato Mab nazionale presso il ministero dell’Ambiente, entro il 15 dicembre 2020.
L’AREA IN GIOCO – Sul piano territoriale e visivo, la ‘connessione’ fra Città e Appennino, ai fini dell’appartenenza di Reggio Emilia alla Riserva, è costituita dai ‘corridoi ecologici’ che percorrono il territorio comunale estendendosi lungo i tre torrenti Modolena, Crostolo e Rodano, coinvolgendo così sia la vasta area extraurbana a sud della città sia, di fatto abbracciandola, le aree cittadine urbanizzate fino alla Via Emilia.
MAB: TRE FUNZIONI VITALI PER L’UOMO E L’AMBIENTE – Lanciato nel 1971, il Programma dell’Unesco ‘L’Uomo e la biosfera’ (Mab) è un programma intergovernativo che mira a creare una base scientifica per il miglioramento del rapporto tra le popolazioni e il loro ambiente. Mab favorisce la tutela degli ecosistemi e la promozione di approcci innovativi allo sviluppo economico, socialmente e culturalmente appropriati e sostenibili per l’ambiente, combinando scienze naturali e sociali, economia e formazione.
Le tre principali funzioni della Riserva di Biosfera sono la conservazione di paesaggi, ecosistemi, specie e diversità; lo sviluppo economico e sociale, ecologicamente sostenibile; educazione, ricerca, monitoraggio e formazione sul territorio e sviluppo sostenibile.
L’IMPEGNO DI 79 COMUNI REGGIO EMILIA E GLI ALTRI COMUNI – L’ingresso di Reggio Emilia all’interno del Mab Unesco Appennino, che nella proposta di ampliamento sarà costituito da 79 comuni (fino ad oggi sono stati solo 34), parte delle 6 province di Reggio Emilia, Parma, Modena, Massa Carrara, Lucca e La Spezia, è maturato attraverso un percorso di confronto e condivisione con i Comuni del Crinale appenninico, che sono i veri protagonisti di questa esperienza culturale e ambientale.
Una volta accolte le nuove adesioni, i comuni reggiani che faranno parte del Mab Unesco Appennino saranno: oltre agli attuali – Baiso, Canossa, Carpineti, Casina, Castelnovo ne’ Monti, Toano, Ventasso, Vetto, Vezzano sul Crostolo, Villa Minozzo – anche Albinea, Castellarano, Quattro Castella, Reggio Emilia.
MAB E NON SOLO: FORESTAZIONE URBANA E TRANVIA – “Questa nostra adesione, analoga a quella compiuta da altre città europee che hanno ampliato le loro aree Mab andando a includere le zone urbane all’interno delle Riserve, rafforza ulteriormente l’impegno condiviso e diffuso a sviluppare azioni di sostenibilità e costituisce un passaggio importante, certo non isolato, in materia di politiche ambientali – sottolinea l’assessora Bonvicini – L’adesione al Mab Unesco va infatti di pari passo con la scelta di portare avanti ad esempio strategie per la mobilità sostenibile a scala extraurbana, come la Tranvia e il riuso delle ferrovie locali, e di elaborare un vero e proprio Piano di forestazione comunale con 15mila alberi da ora e 50mila nell’arco del mandato. La strategia di sostenibilità deve andare oltre i confini di campanile, perché la sfida ambientale va vinta insieme, così come occorre lavorare insieme per incrementare l’attrattività turistica e culturale di tutto il territorio, città e montagna”.
L’adesione al Mab Unesco è infatti un’occasione per rinsaldare il rapporto con l’Appennino e ragionare insieme anche di mobilità e sostenibilità. Il bacino del Crostolo, come corridoio ecologico che ci unisce alla montagna, così come i torrenti Rodano e Modolena, sarà un laboratorio di progetti e sperimentazioni in materia di sostenibilità e, a partire dalla stazione Av Mediopadana, una porta di accesso alla città, all’Appennino e alle sue ricchezze.
Già Madrid e Vienna hanno ampliato le loro aree Mab andando a includere le zone urbane all’interno delle Riserve. Uomo e Biosfera: non più solo l’uomo che abita la natura, ma anche la natura che torna ad abitare luoghi oggi ampiamente antropizzati.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]