Tra il capoluogo reggiano e la Val d’Enza, in luoghi pubblici, vicino scuola, parchi, palazzetto dello sport, centri commerciali e piazze, abitualmente frequentati da minori, compiva atti osceni.
Le apparizioni dell’esibizionista seriale, intensificatesi quest’estate, hanno trovato la parola fine grazie alle indagini dei carabinieri di Cavriago a cui le vittime si sono rivolte. I militari di Cavriago sono infatti riusciti a identificare quello che a tutti gli effetti è risultato essere un esibizionista seriale che è quindi finito nei guai. Con le accuse di atti osceni in luogo pubblico e corruzione di minorenni i carabinieri di Cavriago hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 20enne residente nel Reggiano.
La Procura, valutata la gravità dei fatti di cui si è reso responsabile il giovane e concordando con le risultanze investigative dei carabinieri di Cavriago, ha richiesto e ottenuto dal tribunale di Reggio Emilia la misura. Secondo quanto emerso dalle indagini il giovane, dopo essere stato denunciato lo scorso mese di febbraio per aver compito atti di autoerotismo nei pressi di un a scuola di Reggio Emilia, davanti a un gruppetto di ragazzine, ha intensificato le sue esibizioni prevalentemente nell’area della val d’Enza, tra i mesi di giugno e luglio dell’estate appena passata.
Le sono state rivolte a ragazzine prevalentemente minori (8 le vittime accertate aventi un età compresa tra i 15 e i 16 anni fra cui anche una minore di 14 anni e una neo maggiorenne) in luoghi pubblici, quali il Palazzetto dello Sport, centri commerciali, piazze e parchi.
A carico del 20enne i carabinieri hanno acquisito incontrovertibili elementi di responsabilità, tra cui il riconoscimento a opera delle vittime in seduta di individuazione fotografica.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]