Nemmeno nei bar di una volta, luoghi nei quali i più sfaccendati trascorrevano il proprio tempo evidentemente libero. O forse sì. Il titolare, nel caso il barista, sarebbe intervenuto per dire “ora basta, mi fate perdere clienti”. Una rissa verbale tra due vecchietti: questa è la sensazione dominante alla conclusione del primo dibattito televisivo tra Trump e Biden in vista del voto presidenziale del 3 novembre prossimo.
Possibile? Sì. Già archiviato. E non crediate a chi ne scrive stamani secondo canoni politologici. È stato soltanto uno show, un brutto show, privo non solo di fair play ma soprattutto di contenuti, dove presidente in carica e sfidante hanno recitato un copione degno della più squallida trash tv.
“Hai un figlio drogato”, ha attaccato Trump. “Sei un clown, il peggior presidente della storia”, ha ribattuto Biden. E via di questo passo, in un clima ostile e risentito, nel quale ben poco ha potuto muoversi il conduttore Chris Wallace.
Il tradizionale triplo match tra i candidati alla presidenza (il secondo è fissato per il 7 ottobre) merita probabilmente una revisione metodologica. Di impegni e programmi politici non si parla quasi più. Gli staff dei candidati lavorano soprattutto in rete e sanno agire con grande intelligenza, talvolta violando le regole del gioco, affinché si possa condizionare il voto via web. I dibattiti televisivi sono ormai solo spettacolo. Il che non è poco, ma non è politica.
Ci si chiede chi abbia vinto il match, proprio come se si trattasse di un incontro di boxe. Dalla sfida di martedì nessuno è uscito vincitore. Difficile immaginare che qualcuno tra gli indecisi vi abbia trovato ragioni per scegliere.
Trump si è lanciato subito all’attacco, ha interrotto l’avversario decine di volte, ha dato prova di vitalità e di aggressività. Ai suoi elettori è probabilmente piaciuto. Chi lo detesta ha invece certamente trovato conferma della propria opinione. I sostenitori di Biden si dicono soddisfatti perché il candidato democratico è riuscito a “tenere” fino alla fine senza gaffe e senza farsi confondere troppo. Il catalogo è questo.
Una notizia Trump l’ha comunque data. A differenza di Biden, che accetterà l’esito del voto a risultati acquisiti, il presidente in carica è pronto a contestare il verdetto per i numerosi elementi di incertezza che a suo dire scaturiranno dalle urne e, in particolare, dal voto postale. Ciò significa che non sarà facile allontanare The Donald dalla Casa Bianca neppure a bocce ferme.
Vi sembra quella che un tempo si sarebbe detta “un’americanata”? Qui si teme di no. La preoccupazione per una crisi ai vertici delle massime istituzioni statunitensi investe direttamente anche gli Stati europei. Ma tra Covid e crollo del Pil ne avremmo già abbastanza.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]