“Salvini non suona più campanelli”

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“Salvini non suona più i campanelli: è servita la lezione”. Così Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna, a ‘L’aria che tira’ su La7, commentando la campagna elettorale del leader della Lega per le ultime regionali, condotta in modo diverso da quella per le regionali dell’Emilia-Romagna vinte da Bonaccini, in cui Salvini suonò a un citofono di un palazzo del quartiere del Pilastro di Bologna, domandando se in quella casa qualcuno spacciasse.

Per il governatore, in ogni caso “il risultato delle regionali rafforza il Pd, così come la vittoria del sì al referendum e il pareggio sostanziale” nella competizione regionale “rafforza il Governo”. E “sull’agenda sono d’accordo con Zingaretti, adesso mettiamo in fila le priorità, come il Mes che, insisto, va preso in considerazione anche pensando a quello che sta esplodendo nel mondo”. “I decreti sicurezza vanno riformati”, aggiunge quindi Bonaccini, che dice ‘no’ all’ipotesi di un congresso nazionale del Pd in questo momento: “Se immaginassimo di chiuderci nelle nostre stanze e nei circoli a discutere del nostro destino, invece che di quello del Paese, saremmo da ricoverare”.

Quindi la risposta con battuta del governatore a Mihajlovic, allenatore del Bologna che durante le Regionali emiliane aveva appoggiato la candidata rivale Lucia Borgonzoni della Lega: “E’ troppo simpatico Sinisa. Io vedo giocare il Bologna: lui per me è un bravissimo allenatore. La squadra gioca aperta, non si chiude mai, ci sono giocatori da tutto il mondo. Non sembra neanche uno di destra”. Qualche giorno fa il mister, lodando la decisione di Bonaccini di riaprire gli stadi ai tifosi, aveva detto “Non sembra neanche uno di sinistra”.