Scrive il direttore della Fondazione dello Sport, Domenico Savino, in una nota: “In relazione alle vicende che hanno interessato la cronaca di questi giorni, relative alla indisponibilità di molti impianti sportivi tra cui particolarmente l’impianto Campioli di Cavazzoli, si precisa che non la Fondazione per lo sport, ma il Comune di Reggio Emilia è responsabile della loro chiusura.
La Fondazione per lo sport al pari di Reggio Audace (e di molte altre società sportive) ne è la prima vittima.
La Fondazione per lo sport non è il Comune (pur essendone una partecipata): siamo due soggetti distinti, con personalità giuridiche distinte, con competenze distinte, con responsabilità distinte, con organi di decisione politica distinti, con personale distinto.
Prima di ogni altra cosa, perciò, voglio pubblicamente ringraziare il Consiglio di Gestione della Fondazione (Lucia Spreafico, Paolo Bellei, Emanuele Maccaferri, Roberto Montagnani) ed in particolare il Presidente Mauro Rozzi per avere – non appena insediati – preso con enorme serietà ciò che il Comune ha continuato per troppo tempo ad ignorare, cioè l’urgenza della messa a norma degli impianti e voglio evidenziare l’immenso sforzo che stanno facendo per risolvere i problemi.
E voglio anche ringraziare tutto il personale della Fondazione per essersi fatto e per continuare a farsi carico di oneri che sanno bene dovrebbero essere invece del personale del Comune.
All’interno del Comune una menzione di merito va all’Assessore Raffaella Curioni, che tra mille difficoltà, che il Covid-19 ha moltiplicato, è stata la prima e l’unica a prendere seriamente in considerazione il problema della mancata messa a norma degli impianti da parte dei Servizi comunali competenti.
Veniamo al merito: ciò che sto per dire è contenuto in moltissime mail di sollecitazione al Comune fin dal 2016, sicché dello stato degli impianti ne era già informata la precedente Giunta, il precedente Consiglio di Gestione (di cui faceva parte come Vicepresidente anche Nicola Simonelli, oggi dirigente di Reggio Audace), i vertici dirigenziali del Comune. Si tratta di mail che ho inviato al Comune e che sono rimaste senza alcun riscontro.
Precisato che il rapporto tra Comune e Fondazione è disciplinato da un apposito Protocollo d’Intesa, ove sono fissate con chiarezza le competenze in materia di ognuno”.
Se non fossero disgustose, le reazioni che si leggono sulla stampa locale sarebbero comiche. Non una contestazione nel merito, non una replica puntuale, non un annuncio di querela. Niente di circostanziato, ma solo pietose arrampicate sugli specchi, lamentazioni contro la “inopportunità”, “i modi” e meschinità varie, che altro non fanno che indurre a temere che quanto denuncia Savino sia terribilmente vero. Che schifo
Il chiudere gli impianti, non è di certo d’aiuto per tutti i bambini e ragazzi che praticano sport, siete i soliti burocrati, tutti quanti, e non pensate mai alla crescita ed al valore, l’aiuto che può dare lo sport. V E R G O G N A T E V I