“Siamo contenti che anche chi in passato ha avvallato la politica di smantellamento del comparto bieticolo-saccarifero nazionale, che ha portato alla chiusura di 16 zuccherifici su 19 in Italia, oggi abbia scelto di cambiare posizione e passare dalla nostra parte, invocando a gran voce l’intervento delle Istituzioni per la tutela dello zucchero made in Italy”, dichiara in una nota Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna.
“Peccato – aggiunge con amarezza la Federazione regionale delle cooperative agroalimentari – perché sarebbe stato molto meglio muoversi prima e tutti insieme. Negli anni e nei mesi scorsi, la nostra Organizzazione a tutti i livelli si è impegnata e mobilitata in ogni sede per tutelare lo zucchero made in Italy, anche promuovendo di recente la sottoscrizione del ‘Patto per lo zucchero italiano’ promosso dalla cooperativa bolognese COPROB-Italia Zuccheri. Ci siamo però trovati spesso soli in questa importante battaglia. Sicuramente ci siamo trovati senza coloro che soltanto ora, quando ormai molti buoi sono purtroppo scappati dalla stalla, hanno finalmente deciso di muoversi nella nostra direzione”.
“Ma per il bene degli agricoltori e delle loro imprese siamo convinti che si debba guardare avanti, facendo uno sforzo unitario per supportare un settore strategico del sistema agroalimentare regionale e nazionale – conclude Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna –. Continueremo senza sosta a lavorare affinché non si lasci morire la coltura della barbabietola da zucchero in Italia. Proprio per questo, supportiamo la strategia di sviluppo di una filiera biologica dello zucchero italiano, nella convinzione che ciò possa rappresentare un fattore competitivo di differenziazione sui mercati, in grado di dare maggiore valore al prodotto conferito dai soci bieticoltori di COPROB-Italia Zuccheri”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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