A un anno esatto dall’entrata in vigore del cosiddetto “Codice Rosso” (la legge 19 luglio 2019 n. 69 recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”) sono aumentate le denunce e le richieste d’intervento arrivate ai carabinieri di Reggio da parte delle vittime di violenza domestica.
Le nuove norme hanno garantito una corsia preferenziale per donne e bambini vittime di reati, che prima venivano trattati come singoli casi e che adesso invece vengono considerati sotto una stessa luce. A questo si deve aggiungere anche la velocità dei tempi di trattazione: la denuncia alla procura da parte dei carabinieri e in generale delle forze di polizia è immediata e il pubblico ministero, entro tre giorni, deve ascoltare le parti offese e richiedere gli eventuali provvedimenti.
Nel solo mese di agosto i carabinieri del comando provinciale di Reggio hanno trattato 50 casi tra il comune capoluogo e la provincia. Per una decina di questi episodi sono scattati arresti e denunce, negli altri casi invece sono state adottate misure cautelari più lievi, tra le quali ad esempio il divieto di avvicinamento alle vittime.
In particolare i militari reggiani hanno denunciato quattro persone per maltrattamenti in famiglia e altre due per minacce e violenze. Sono stati invece quattro gli arresti per i fatti più gravi: uno per maltrattamenti in famiglia, uno per lesioni personali, uno per atti persecutori e uno per violenza sessuale e minacce.
“Prima dei numeri, però, c’è altro – hanno spiegato i carabinieri reggiani – perché capire cosa si celi dietro le porte dei focolari domestici non è semplice. I carabinieri che intervengono a caldo devono essere particolarmente abili nel saper leggere tra le righe di quello che apparentemente sembra solo un momento di tensione passeggera e che invece può celare una situazione di maltrattamenti e violenza. La capacità di entrare nella psicologia di una persona può evitare che le situazioni possano degenerare”. Il comando provinciale ha poi lodato come “sempre efficace e tempestiva” la risposta della procura di Reggio, dei vari sostituti in genere e in particolare del team di sostituti procuratori dedicato ai reati di genere, istituito fin dall’entrata in vigore delle nuove norme dal procuratore capo Marco Mescolini.
Un fenomeno purtroppo in crescita, quello delle litigiosità e delle violenze tra le mura domestiche, visto che ad agosto i carabinieri reggiani hanno dovuto effettuare una media di 7 interventi al giorno per situazioni di questo tipo.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]