Giovedì 20 agosto, in un’intervista al Corriere della Sera, il reggente del Movimento 5 Stelle Vito Crimi ha ammesso che “forse abbiamo esagerato nel generalizzare fatti specifici attribuendoli a tutto il Pd” in relazione alla vicenda di Bibbiano: l’inchiesta “Angeli e Demoni” della procura di Reggio, partita a fine giugno del 2019 per far luce sulle presunte anomalie negli affidamenti di minori nel sistema dei servizi sociali della val d’Enza e che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per 24 persone, era diventata nelle successive settimane anche un’arma di battaglia politica, utilizzata in particolare proprio dai pentastellati – e dalle destre – contro il Partito Democratico.
La parziale (quanto tardiva) autocritica del capo politico ad interim del M5S non ha convinto però il circolo Pd di Bibbiano, secondo il quale l’accordo tra lo stesso Pd e il Movimento 5 Stelle – che prevederebbe il ritiro delle denunce incrociate presentate nei mesi scorsi da vari esponenti dei due partiti – “non ci lascia indifferenti”, anche a seguito delle “gravi e diffamatorie affermazioni nei confronti del cosiddetto partito di Bibbiano nel pieno della vicenda giudiziaria”.
Secondo il segretario del circolo dem bibbianese Stefano Marazzi, infatti, “a quanto per ora si apprende tale accordo sembrerebbe non prendere in considerazione un aspetto che riteniamo non possa essere liquidato così banalmente, ossia il dileggio e l’offesa di una comunità, quella di Bibbiano, che è stata pesantemente e ingiustamente ferita per lungo tempo (ricordiamo ancora oggi la frase “mai con il partito di Bibbiano“)”.
Il circolo del Partito Democratico di Bibbiano, “nonostante la gravità delle offese subite”, non ha mai denunciato nessuno per quella vicenda, “intendendo in questo modo non alimentare un clima già sufficientemente rovente”, e non risulta pertanto nella condizione di ritirare alcuna denuncia, non avendone presentata alcuna.
“Per un anno intero – ha ricordato Marazzi – abbiamo scelto di restare in silenzio e lo abbiamo fatto non solo per il rispetto dovuto alle indagini in corso, alle autorità giudiziarie e alle famiglie coinvolte, ma anche per senso di responsabilità e per coscienza, al fine di non contribuire a un dibattito in gran parte viziato da affermazioni da tifoseria politica più che dal tentativo sincero di fare chiarezza sull’accaduto”.
In quest’ultima settimana, però, “ci sentiamo nuovamente e ulteriormente toccati nel profondo e chiamati in causa. Mai vorremmo, infatti, che si giungesse a questo accordo prima che una delle parti in gioco avesse pubblicamente riconosciuto di avere esagerato nell’esprimere alcune affermazioni e dietro presentazione di formali scuse alla nostra comunità ferita”, ha sottolineato il circolo Pd di Bibbiano.
Quanto affermato da Crimi nell’intervista al Corriere, secondo Marazzi, “non solo non basta, ma tralascia la parte più importante, ossia la presa d’atto che non si possa, pur nella legittima e aspra battaglia politica, spandere odio gratuito nei confronti di comunità che neppure si conoscono al solo fine di ottenere qualche punto di consenso. Si tratta di darsi atto che oltre una certa soglia non si deve mai andare. Si chiama rispetto”.
“Riteniamo infatti che qualsiasi alleanza, a maggior ragione se considerata strutturale, non possa non basarsi sulla condivisione di questi principi e valori minimi di base. Lungi da noi l’idea di riaprire polemiche che per troppo tempo abbiamo subìto. Una cosa però ci sia consentito di dire in questo ulteriore passaggio di innegabile sofferenza per la nostra comunità bibbianese: la dignità non è per noi un valore negoziabile”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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