Un oggetto al centro delle vicende di un partito. Un partito che per Reggio ha segnato un arco temporale di quasi cinquant’anni di storia. Possibile? Sì, quando quest’oggetto è il “tavolo” della segreteria provinciale del Partito comunista italiano.
In un primo momento, simbolico “bottino di guerra” delle giornate del post Liberazione, perché quel tavolo ottagonale era collocato nella sala centrale del palazzo sede del Pnf di corso Cairoli; poi muto accompagnatore di tutte le principali discussioni e decisioni del Pci, anche nella successiva sede di Palazzo Masdoni di via Toschi.
Questa storia singolare è raccontata nel volume curato da Lorenzo Capitani “La storia sul tavolo. Tra due epoche del Novecento, cronache, memorie, riflessioni sul Pci di Reggio Emilia”.
È un testo che raccoglie voci diverse tra loro. Infatti accanto ai testi di Attilio Marchesini e Claudio Franzoni incontriamo, a conclusione della prima parte del libro, uno scritto di Massimo Zamboni. I vari contributi di taglio o storico o artistico o antropologico, insieme alle numerose testimonianze, raccolte nella seconda parte, affrontano i temi più rilevanti della storia del Pci reggiano, partendo proprio dalla singolare vicenda del tavolo ottagonale.
Le testimonianze raccolte sono di Ione Bartoli, Eletta Bertani, Antonio Bernardi, Alessandro Carri, Ildo Cigarini, Franco Ferretti, Dumas Iori, Sonia Masini, Elena Montecchi, Jones Reverberi, Mauro Romoli.
Il libro esce a pochi mesi dal centenario della fondazione del Partito comunista italiano (1921-2021), con il sostegno della Fondazione Reggio Tricolore, che ha promosso l’edizione del volume.
“La storia sul tavolo” sarà presentato in anteprima, con l’intervento di alcuni degli autori, lunedì 27 luglio alle 18.30 presso il Centro sociale Orologio a Reggio.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]