“A settembre il rientro in classe sia reale, non ostacolato dalla insufficienza del personale o degli spazi dove svolgere in sicurezza e in presenza le lezioni”: la Conferenza delle Donne Pd della Bassa modenese ha scritto una lettera al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini per chiedere che, dopo la Sanità, sia la Scuola la priorità su cui intervenire e investire.
In autunno, a pochi mesi dal sisma del maggio 2012, nella Bassa modenese terremotata, tutti i bambini e tutti i ragazzi tornarono a scuola e in sicurezza. Se l’Emilia-Romagna è stata capace di affrontare in quel modo il dramma del sisma, analoghe misure devono essere adottate per il post-emergenza sanitaria. Forte di questi esempi la Conferenza delle Donne Pd della Bassa modenese, che pur appena costituita raccoglie già un centinaio di aderenti, ha scritto una lettera al presidente della Regione Stefano Bonaccini in cui si chiede che a settembre “il rientro in classe sia reale, non ostacolato dalla insufficienza di personale o di spazi dove svolgere in sicurezza e in presenza le lezioni”. Le aderenti alla Conferenza si dichiarano preoccupate per i bambini e i giovani dopo tanti mesi di isolamento e lontananza dalle aule e dagli insegnanti. Il presupposto da cui muovono è che “la formazione delle nuove generazioni è il vero investimento per il futuro della nostra società”. Certo, l’emergenza Covid, ha fatto innanzitutto emergere i problemi di tipo sanitario: “La Sanità prima di tutto, e con essa l’insufficiente diffusione dei servizi territoriali e una loro organizzazione integrata per un sistema socio-sanitario efficace e vicino alle persone e alle famiglie. Questo aspetto è particolarmente sentito nel nostro Distretto socio-sanitario, che necessita di interventi urgenti di potenziamento con personale e mezzi e soprattutto con una organizzazione adeguata”. Ma accanto alla Sanità, l’altro grande tema su cui tornare a investire con forza è quello dalla Scuola: “le scuole di ogni ordine e grado devono stare al centro di un lavoro coordinato e fattivo tra Enti Locali, Province, Città Metropolitana, Istituzioni scolastiche, Regione e Ministero della Pubblica Istruzione”. Nell’immediato post-sisma, nella Bassa, si lavorò per avere “scuole belle, sicure e ripensate per una didattica capace di cogliere i cambiamenti portati dal terremoto”. Analogo atteggiamento si chiede ora per il post-emergenza sanitaria. “Il Covid 19 non è il terremoto e modalità e parametri dovranno essere diversi – dicono le aderenti alla Conferenza delle Donne Pd della Bassa modenese rivolte a Stefano Bonaccini – ma le priorità non cambiano: la salute, la scuola, il lavoro. E ora, come allora, siamo sicure che lei, presidente, con l’autorevolezza che le viene dal buon governo dei 5 anni passati, dall’ esperienza della ricostruzione e dalla sua Presidenza della Conferenza Nazionale delle Regioni, saprà sollecitare il Governo a concretizzare quanto contenuto nelle linee guida al fine di avere risorse e personale per una ripartenza di qualità, in presenza e che sia effettiva”.
La lettera porta le firme, a nome della Conferenza, di Antonella Baldini, presidente della Conferenza, già sindaca di Camposanto; Franca Barbieri, già consigliera provinciale, di San Felice sul Panaro; Eva Baraldi, assessora di San Prospero; Elisa Spaggiari, assessora di San Possidonio; Alessandra Mantovani, consigliera comunale e dell’Ucman, di Mirandola; Margherita Novi, consigliera comunale di San Felice sul Panaro; Monja Zaniboni, sindaca di Camposanto; Marika Menozzi, assessora di Concordia sulla Secchia; Elena Terzi, consigliera comunale di Finale Emilia; Graziella Zacchini, assessora di Medolla; e Lisa Luppi, sindaca di Cavezzo.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]