La cooperazione sociale cambia l’approccio del welfare aziendale per diventare interlocutore preferenziale delle aziende con l’obiettivo di favorire condizioni di benessere per lavoratori e caregiver. Da sempre vicino alle fragilità delle famiglie, il mondo cooperativo si avvicina ulteriormente alle imprese e, partendo dall’esperienza consolidata di tre reti di Cooperative operative in gran parte del territorio nazionale (ComeTe, Pronto Serenità e Ribes), presenta Consorzio FIBER realtà che riunisce alcune tra le più importanti cooperative e consorzi sociali italiani e che ha dato vita al marchio Welfare Come Te.
Anche Coopselios e Consorzio Care expert, assieme alla rete della cooperative consorziate fanno parte di FIBER: società che aggrega oltre 100 cooperative socie che operano a livello nazionale con standard qualitativi certificati, raggiungendo insieme un numero di lavoratori che supera le 50.000 unità. Inoltre, grazie a partnership territoriali consolidate con numerose cooperative sociali, garantisce una presenza capillare in ogni Regione italiana, facendo quindi in modo che il welfare aziendale possa avere una forte ricaduta territoriale.
«Coopselios e Consorzio Care Expert – dicono i Presidenti – hanno scelto di partecipare a un progetto che si prende la responsabilità di “ridare dignità” alla parola Welfare, lavorando con le imprese di ogni dimensione, per portarle a essere protagoniste nell’integrazione tra il Primo e il Secondo welfare, tra il pubblico e il privato, valorizzando il proprio radicamento territoriale nel dialogo con i diversi stakeholder (lavoratori, sindacati, clienti, consumatori) e rafforzandone identità, valore e responsabilità sociale».
Un vero e proprio cambio di paradigma: in questo modo, viene capitalizzata l’esperienza di Coopselios e Consorzio Care Expert nella partecipazione ai servizi di welfare territoriale, dando forma a un modello nazionale in grado di offrire risposte di accompagnamento personalizzato, che non si limita a vendere servizi, ma che si appoggia, dove possibile, a servizi esistenti, pubblici o privati.
Welfare Come Te si posiziona all’interno del mercato come interlocutore per aziende, provider, associazioni di categoria e consulenti del lavoro, mettendo a disposizione la propria competenza nello sviluppo e nella gestione di servizi educativi e socio-assistenziali. L’approccio “verticale” di Welfare Come Te nell’ambito del welfare aziendale gli consente di avere anche un ruolo integrativo ai Piani di Welfare Aziendale già esistenti, inserendosi come progetto di welfare sociale dedicato ai caregiver.
Welfare sociale anche per le PMI. La proposta di Welfare Come Te è pensata per offrire anche alle imprese più piccole l’opportunità di uscire da un approccio al welfare aziendale standardizzato, affiancandole nella realizzazione di Piani di Welfare personalizzati, sostenibili e caratterizzati da un forte impatto sociale.
Concetto ribadito da Alessandro Micich, Presidente di FIBER: «Welfare Come Te vuole promuovere una nuova cultura del welfare aziendale: non più solo “benefits” ma veri progetti di responsabilità sociale in grado di rispondere alle reali esigenze socio-demografiche, disegnati e portati avanti dagli stessi attori che, per decenni, si sono occupati di welfare locale, al fianco dei comuni: le cooperative sociali. E lo fa anche lanciando su tutto il territorio nazionale la figura chiave dei Care Manager, persone di grande esperienza nell’ambito dei servizi di cura, tutor che incontrano le famiglie e le orientano nel trovare la soluzione migliore alla loro difficoltà».
Il Consorzio FIBER è costituito da Cadiai, Coopselios, Care Expert, Codess Sociale, Universiis, Cidas, Consorzio Parsifal, Cooperativa Animazione Valdocco, Gesco, S.G.S, Cooss Marche, Sisifo, Cad, Itaca, Labirinto, Seacoop e Zerocento.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]