Fa sapere in una nota Annalisa Rabitti, assessora a Cultura, Marketing territoriale e Pari opportunità: “Il comparto culturale e creativo è stato fra i primi a essere colpito dalle misure anti-pandemia; i primi a chiudere assieme alle scuole sono stati cinema, teatri e locali. E’ forte la consapevolezza che proprio questo comparto sarà uno di quelli che più a lungo subiranno gli effetti della crisi o ne saranno trasformati in maniera permanente.
Le conseguenze del ‘lockdown’ a livello cittadino sono state evidenti: concerti, spettacoli, corsi e laboratori cancellati, cinema e musei chiusi, mostre sospese, produzioni interrotte. Come sappiamo, alcuni soggetti hanno reagito rendendo il patrimonio culturale e le proprie attività parzialmente accessibili attraverso piattaforme digitali, ma per la maggior parte del settore il danno è enorme. Ancora una volta, e mai come prima, si dovrà motivare l’importanza imprescindibile dell’investimento culturale, tenuto conto che ci troveremo con meno mezzi, in estrema difficoltà sociale ed economica. Si tratta di proteggere un investimento che produce risultati enormi, ma sul lungo e medio periodo.
Gradualmente dunque, riapriremo i luoghi tenendo conto delle necessità di distanziamento, favorendo una cultura sempre più diffusa, non concentrata e assembrata, soprattutto nella fruizione fisica e nella dislocazione geografica, incentivando l’organizzazione di eventi e progetti (dalle mostre agli spettacoli) con capienza contingentata e varie repliche in diversi quartieri della città.
Con la prudenza e il senso di responsabilità che ci sono più che mai richiesti in questa fase 2, stiamo lavorando alla riapertura delle principali istituzioni culturali di diretta gestione comunale della nostra città: il Palazzo dei Musei, la Biblioteca Panizzi e le Biblioteche decentrate. Stiamo verificando la possibilità di riaprire queste sedi dal prossimo 18 maggio.
L’obiettivo prioritario è che dipendenti e frequentatori di questi luoghi pubblici possano accedere e permanere in condizioni di sicurezza sanitaria, con adeguata possibilità di distanziamento fra persone e sanificazione di oggetti e spazi. Se perciò non si riaprirà il 18, ma il 20 o il 21 maggio, sarà per assicurare tali condizioni.
Non è e non sarà semplice. Le nostre biblioteche sono un sistema molto complesso, abbiamo circa 2.000 accessi al giorno e un centinaio di dipendenti. Verificate le condizioni, la riapertura sarà limitata alla sola attività di prestito. Resteranno quindi sospesi, per il momento, i servizi di consultazione, lettura e studio, cioè quelle attività che prevedono, oltre a una significativa affluenza, anche una prolungata permanenza nelle Biblioteche Panizzi e decentrate.
Si prevede che il prestito dei libri sarà effettuato ‘su appuntamento’, cioè con prenotazione degli orari di consegna e ritiro dei volumi, per evitare assembramenti. Per la Biblioteca Panizzi, l’ingresso sarà da via Farini, mentre l’uscita sarà dal portone laterale su via Malta, per evitare contatti fra le persone.
I libri prestati e restituiti, prima di tornare in circolazione saranno ‘messi in quarantena’, cioè sosteranno in punti predefiniti di ‘decantazione’: un libro non può diventare fonte di contagio.
Siamo convinti che questa operazione valga la pena, perché vorremmo che la cultura uscisse da quella sorta di rianimazione informatica alla quale è stata obbligata in questi mesi. Il libro è un oggetto concreto, è importante e necessario tenerlo in mano. Per questo le biblioteche hanno anche un ruolo ‘fisico’ importantissimo, e ciò vale quanto mai per bambini e anziani, che hanno bisogno anche di recuperare contatto con il materiale.
Stiamo lavorano infine alla riapertura il 18 maggio del primo piano del Palazzo dei Musei, dove sono ordinate le collezioni storiche. Per farlo, stiamo valutando in termini di sicurezza sanitaria la compatibilità della compresenza di pubblico e personale del cantiere in corso nel Palazzo. Prima del blocco, nel Palazzo non vi erano mostre temporanee aperte e per ora non ve ne saranno di nuove”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]