Si è spento oggi, all’età di 97 anni, Sergio Rabitti. Nato il 23 Febbraio del 1923, Rabitti partecipò attivamente alla Resistenza e fu, per tutti gli anni ’60, sindaco di Castelnovo di Sotto.
“Ci ha lasciato proprio oggi una persona che 75° anni fa contribuì alla liberazione del nostro paese – dice il sindaco di Castelnovo di Sotto Francesco Monica – Ho avuto il privilegio di conoscere Sergio pochi anni fa e sono sempre rimasto colpito della sua grande capacità intessere un rapporto analitico tra storia e politica, quella Storia con la S maiuscola che Sergio aveva vissuto direttamente, con i suoi racconti sulla Resistenza e la sua esperienza politica, in cui aveva avuto occasione di entrare in diretto contatto con grandi personalità politiche del Novecento. Questa caratteristica, che resta forte in quelle persone che si sono formate in un’epoca in cui la politica era fatta di “pensieri lunghi”, all’interno di una classe dirigente che aveva la consapevolezza che governare la cosa pubblica, non voleva dire occuparsi semplicemente dell’oggi, ma avere l’accuratezza di guardare più lontano perché in fondo “la politica è storia in atto”. Un uomo – prosegue il primo cittadino – che aveva ben chiara quale era la sua parte: da partigiano non poteva che essere contro ogni forma di fascismo, discriminazione e ingiustizia sociale. Questi valori richeggiavano all’interno dei suoi racconti amministrativi degli anni in cui ha guidato come sindaco Castelnovo. In questa data simbolo della Resistenza non posso far altro che ringraziarlo per quello che ha fatto per il nostro paese. Porgo le condoglianze a nome mio, di tutta la nostra comunità e di coloro che mi hanno preceduto nella carica che ricopro, a tutta la famiglia di Rabitti. Castelnovo si stringe a loro in questo momento di dolore”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]