Fra le grandi economie del mondo potrebbe essere l’Italia a pagare il prezzo più alto della crisi provocata dal Coronavirus: il Pil che quest’anno potrebbe crollare a -9,1% e per poi registrare un limitato rimbalzo nel 2021 a +4,8%.
E’ la stima formulata dal Fondo Monetario Internazionale nel World Economic Outlook, in cui peggiora di oltre 9 punti la previsione formulata appena tre mesi fa (per l’Italia una crescita dello 0,5%). Ma la pandemia di coronavirus si abbatterà con tutta la sua forza sull’intera economia mondiale, avverte l’Fmi: quest’anno il Pil globale diminuirà del 3%, un risultato molto peggiore di quello della crisi del 2008. Ancora più forte il rimbalzo previsto per il 2021 (+5,8%).
A livello globale, gli Stati Uniti saranno il Paese con il più pesante deficit-Pil quest’anno, rispetto alle maggiori economie globali, a riflesso dei costi delle misure di bilancio messe in campo contro la pandemia. Secondo il Fondo monetario internazionale, il disavanzo-Pil statunitense balzerà al 15,4% nel 2020, mentre scorso anno si era attestato al 5,8%. In prospettiva sarà il valore più elevato tra i Paesi elencati in una tabella contenuta nel Fiscal Monitor. Rilevante anche il deficit del Canada, che secondo il Fmi raggiungerà l’11,8% del Pil. E anche in Cina balzerà a un valore a due cifre: 11,2% dal 6,4% del 2019. In Giappone il deficit toccherà il 7,1% del Pil.
Per l’Eurozona (-7,5%) e per l’Italia (-9,1%) la caduta sarà ancora più forte seguita, anche in questo caso, da consistenti riprese l’anno prossimo, rispettivamente pari al +4,7% e al +4,8%, secondo il World Economic Outlook primaverile del Fondo Monetario Internazionale, appena pubblicato, che viene presentato a Washington con incontri e conferenze teletrasmesse via internet a causa della crisi sanitaria in corso.
La perdita del Pil prevista per quest’anno sarà la maggiore tra i grandi Paesi dell’Eurozona, con la Spagna accreditata di un -8%, la Francia di un -7,2% e la Germania del -7%. Per l’anno prossimo il rimbalzo italiano, stimato al +4,8%, sarà inferiore a quello della sola Germania (+5,2%) ma superiore a Francia (+4,5%) e Spagna (+4,3%). L’anno in corso vedrà, secondo gli economisti del Fondo, anche un forte aumento della disoccupazione, sia in Italia, dove salirà al 12,7% della forza lavoro (rispetto al 10% registrato nel 2019), sia nell’intera Eurozona dove salirà dal 7,7% al 10,4%. La dinamica dovrebbe, o forse potrebbe, essere riassorbita l’anno prossimo con un tasso di disoccupazione stimato al 10,5% in Italia e all’8,9% nell’Eurozona.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]