La deputata emiliana Benedetta Fiorini, segretaria della commissione Attività produttive della Camera e responsabile del dipartimento eccellenze italiane di Forza Italia, ha presentato un’interrogazione al ministro dello sviluppo economico per chiedere al governo di consentire il riavvio della produzione per le imprese del settore ceramico già a partire dal prossimo 14 aprile, primo giorno dopo la scadenza attuale delle misure di lockdown (che tuttavia potrebbero essere ulteriormente prorogate), “anche in considerazione del fatto che per molte lavorazioni gli addetti sono dotati di strumenti altamente protettivi e sono distanziati tra loro di molti metri”.
Secondo la parlamentare azzurra, inoltre, “è necessario anticipare l’operatività delle disposizioni sul credito d’imposta per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro”, contenute nel decreto legge n. 18/2020, “rafforzandone la dotazione finanziaria, consentendo alle imprese di dotarsi sin da subito dei dispositivi di protezione individuale necessari e di individuare percorsi idonei e i soggetti non a rischio da riavviare al lavoro”.
Per la deputata Fiorini “molti settori centrali nell’economia del nostro Paese, come la ceramica, sperano di poter riprendere il proprio lavoro il prima possibile, nel rispetto di tutte le normative stabilite a tutela della salute e della sicurezza di tutti. Le imprese italiane che producono piastrelle, ceramica sanitaria, stoviglie, ceramica artistica e materiali refrattari sono 228, impiegano 28mila addetti e hanno un fatturato che ammonta a 7 miliardi. Molte di queste aziende hanno già pronti ordini da evadere per i prossimi mesi su cui gravano pesantemente possibili annullamenti, senza dimenticare che molti competitor stranieri, già dalla prossima settimana, torneranno a essere operativi e a produrre, sottraendo spazi agli operatori italiani”.
Confindustria Ceramica ha calcolato una perdita di ordinativi già del 25%: soprattutto per le piccole e medie imprese prolungare la chiusura “sarebbe un colpo mortale, perché gli annullamenti andrebbero a sommarsi alla perdita di fatturato e difficilmente molte riuscirebbero a sopravvivere. Poiché i tempi di ripresa non saranno brevi e poiché si calcola che abbiamo perso già circa 10% del Pil (6% su base annua) c’è bisogno che i guariti, gli immuni e gli immunizzati possano tornare a lavorare e quindi serve un procedimento per individuarli, serve consentire alle imprese di dotarsi dei kit di controllo e dei Dpi necessari”.
Quello della ceramica, ha concluso la deputata Fiorini, “è un settore strategico del Made in Italy e fiore all’occhiello dell’eccellenza italiana, che deve tornare a essere una grande risorsa per la nostra economia poiché rappresenta una voce importante del Pil e dell’export su cui bisogna puntare”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]