Fondi europei per rispondere all’emergenza Coronavirus da utilizzare subito, semplificando le regole di controllo, e la richiesta di prolungare l’attuale programmazione 2014-2020 di un anno per poter avere risorse aggiuntive fresche: è questo il contenuto della lettera inviata martedì 7 aprile dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e da quello della regione francese della Nuova Aquitania Alain Rousset (territori uniti da uno storico rapporto di partnership) alla commissaria europea per la politica di coesione e le riforme Elisa Ferreira, per ribadire che occorre mettere subito in campo strumenti nuovi per sostenere le imprese e il tessuto socio-economico messi in ginocchio dall’emergenza sanitaria che sta colpendo tutta l’Europa.
Per Bonaccini e Rousset, infatti, non è sufficiente la proposta di reindirizzare i fondi ancora disponibili dei programmi europei 2014-2020 per far fronte all’emergenza Covid-19, come suggerito dalla commissaria, mossa che penalizzerebbe quelle Regioni virtuose – come appunto si ritengono Emilia-Romagna e Aquitania – che si trovano già in una fase avanzata della programmazione e che potrebbero riorientare non più dell’1% dei fondi già indirizzati.
Tali risorse, si legge nella lettera inviata a Bruxelles, “sono assai lontane dai bisogni reali e quotidiani dei nostri territori per far fronte alle gravi conseguenze della crisi”. Da qui, quindi, la contro-proposta di Bonaccini e Rousset: in primo luogo, per poter utilizzare subito quell’1% di fondi, occorre “semplificare radicalmente le regole di controllo e audit per le azioni in risposta all’emergenza Covid-19”, “una condizione sine qua non per poter garantire che i fondi europei, di fronte a una crisi senza precedenti, possano sostenere prioritariamente le imprese, il tessuto socio-economico e gli attori locali in vista della ripresa”.
In secondo luogo, la richiesta di poter ricorrere a un meccanismo in grado di prolungare l’attuale programmazione di un anno e che disponga di corrispondenti risorse supplementari per combattere gli effetti della crisi. La proposta, “purché attuata rapidamente”, potrebbe essere formulata nello stesso spirito del regolamento transitorio in discussione per il Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale (Fears).
Un’ipotesi, secondo Bonaccini e Rousset, che tuttavia “presuppone che gli Stati membri raggiungano un accordo rapido e ambizioso sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027, come da noi fortemente auspicato. Non c’è più tempo per esitare, è necessaria la mobilitazione di tutti”.
Ultimi commenti
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]