Covid-19, Modena: controlli col drone

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Per aiutare la Polizia locale di Modena a controllare che le misure adottate per il contenimento della diffusione del Covid-19 siano rispettate entra in servizio anche il drone.

Di concerto con Questura e Prefettura locali, infatti, sono stati disposti controlli nei parchi e nelle zone periferiche del territorio comunale con l’ausilio di un drone che può salire fino a un centinaio di metri consentendo quindi di verificare eventuali presenze su un’area molto estesa.

Nel frattempo, sono circa 1.400 le persone controllate a oggi dalla Polizia locale di Modena in base alle disposizioni per il contenimento del Covid-19, che prevedono il divieto di assembramento, mentre sono ammessi spostamenti esclusivamente per motivi di lavoro, di salute o di inderogabile necessità. Quaranta le persone denunciate in base all’articolo 650 in quanto inosservanti delle disposizioni dell’Autorità giudiziaria.

Da lunedì 26 marzo, in base al nuovo Decreto legge, costituisce fattispecie penale la violazione del divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione per le persone sottoposte alla misura della quarantena perché risultate positive al virus. Negli altri casi, il mancato rispetto delle misure individuate ed applicate, viene punito con una sanzione amministrativa che parte da 400 euro con la maggiorazione di un terzo nel caso lo spostamento avvenga con un veicolo.

In questi primi cinque giorni (cioè fino al 30 marzo) già una decina le persone fermate dalla Polizia locale di Modena che non avevano motivi adeguati per giustificare i loro spostamenti in auto. I primi due casi proprio giovedì 26 quando due signori residenti uno a Castelnuovo Rangone, l’altro a Soliera, fermati rispettivamente in strada per Castelnuovo e in via Emilia Ovest hanno dichiarato di essere diretti a Modena per fare spese. Si può infatti uscire di casa per rifornirsi di generi di prima necessità, ma occorre servirsi dei negozi in prossimità della propria abitazione e comunque non uscire dal Comune di residenza. Per tutti la raccomandazione è comunque di evitare quanto più possibile gli spostamenti e di stare in casa

Anche nei giorni successivi sono state un paio al giorno le persone che fermate durante i controlli, non potendo dimostrare di avere giustificati motivi per spostarsi fuori dal Comune di residenza, sono state sanzionate. La scusa più fantasiosa l’ha accampata un ragazzo di Spilamberto che ha detto di recarsi in città per ritirare il pranzo preparato dalla madre.

I controlli stradali avvengono lungo le principali arterie che portano in città; nella solo giornata di sabato 28 marzo la Polizia locale ha fermato oltre una settantina di veicoli in un posto di controllo istituito presso San Damaso e controllato 113 persone.

Più complicati i controlli nei parchi e nelle aree periferiche dove d’ora in poi verrà impiegato anche il piccolo velivolo radiocomandato dotato di telecamera ad alta definizione.

Il drone, che pesa due chilogrammi, è pilotato da un agente di Polizia locale abilitato al pilotaggio di droni su scenari critici, ovvero anche in zone abitate, lo stesso agente ne è anche il proprietario. Pur potendo essere utilizzato, secondo la normativa Enac, sino ad una altezza massima di 120 metri, il drone viene portato solitamente a un’altezza di 30-40 metri da terrà per offrire una panoramica che permetta ugualmente bene di distinguere in modo nitido eventuali presenze. La guida avviene sempre a vista, ovvero il pilota deve sempre poter vedere il drone.

Nella prima giornata di controlli, il drone ha coadiuvato le pattuglie della Polizia locale in auto e in moto sorvolando la zona nord nell’area di via del Mercato, oltre che il parco Enzo Ferrari e il parco della Resistenza.