E’ morto nella mattina di oggi mercoledì 25 marzo all’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia Danilo Barozzi, 92 anni, da Bagnolo in Piano, il più importante ciclista professionista nostrano nel dopoguerra. Barozzi era ricoverato in ospedale per la rottura del femore.
Danilo Barozzi, in attività dal 1949 al 1957, fu un corridore molto forte, anche se non vincente in senso stretto. Andò sempre piazzato sul podio o, almeno, nei primi dieci classificati degli ordini di arrivo di tutte le più importanti classiche del panorama ciclisto italiano, corse come Coppa Bernocchi, Coppa Placci, Giro di Toscana, Giro del Veneto, Giro di Romagna, Giro della Provincia di Reggio Calabria, Giro dell’Emilia, Trofeo Matteotti, Giro dell’Appennino, Giro del Lazio lo videro spesso protagonista di ottime prove; seppe ben destregiarsi pure nelle Classiche monumento italiane e ai Campionati nazionali dove fu ottavo nel 1951 e quarto l’anno successivo.
Anche nelle brevi corse a tappe si distinse, corse la Volta Ciclista a Catalunya 1950 vincendo una tappa e arrivando sesto nella classifica generale e per tre volte il Tour de Suisse ottenendo anche qui risultati eccellenti: quinto nel 1949, dodicesimo nel 1950 e soprattutto terzo nel 1953 dietro Hugo Koblet e Fritz Schär.
Prese parte nove volte al Giro d’Italia, senza però riuscire a vincere tappe sfiorando solamente il successo con i secondi posti nella quindicesima e diciassettesima tappa dell’edizione del 1953 e nella quarta e decima tappa dell’edizione successiva; nel 1955 venne selezionato anche per partecipare al suo primo ed unico Tour de France che concluse.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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