“Non rinunciamo all’idea che si possa ancora intervenire per meglio distribuire il peso del prelievo fiscale che andrà a sostegno del welfare locale”: così i sindacati Cgil, Cisl e Uil provinciali reggiani hanno ribadito la loro contrarietà in merito alla decisione del Comune di Reggio di aumentare l’aliquota Irpef.
In vista dell’avvio dei lavori del consiglio comunale sul bilancio di previsione 2020-2022, la via imboccata dalla giunta Vecchi è quella dell’aumento dell’addizionale Irpef dello 0,20% per i due scaglioni più bassi, revisione che porterà un maggior gettito stimato di oltre 3,8 milioni di euro: “Tutto però a carico dei redditi delle persone fisiche, per lo più lavoratori dipendenti e pensionati”, hanno denunciato i sindacati, convinti che “la strada da battere non è questa”.
Per questo motivo le organizzazioni sindacali hanno chiesto di partecipare alla Commissione bilancio del Comune (in programma il prossimo 12 marzo) per avere un ulteriore momento di confronto con l’assessore Marchi e con i consiglieri comunali: un’occasione, secondo Cgil, Cisl e Uil, “per riaffermare la nostra contrarietà come parti sociali e chiedere di apportare correttivi con la logica di una vera “solidarietà fiscale” rispetto allo schema di bilancio approvato dalla giunta”.
“Crediamo sia doveroso confrontarsi anche con i consiglieri comunali su un tema così dirimente e auspichiamo che si dimostrino disponibili ad ascoltarci e a considerare la possibilità di correggere il tiro”, hanno concluso le sigle sindacali reggiane.
Come? “Adottando soluzioni che vedano una compartecipazione più equa di cittadini e imprese alla spesa pubblica, e nel contempo una più incisiva lotta all’evasione fiscale, per mantenere e sviluppare servizi pubblici sempre più efficienti e inclusivi a beneficio dei bisogni di tutti i cittadini”.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]