Italia Viva Reggio Emilia esprime la propria contrarietà alle decisioni prese dalla Giunta di Reggio Emilia in materia fiscale.
In un momento di “crescita zero” che precede l’attuale emergenza scatenata dal coronavirus (o meglio dal panico ingiustificato generato dal coronavirus), il rilancio dell’economia passa solo da riduzione delle imposte e dal rilancio degli investimenti pubblici, certamente non dall’aumento della imposizione stessa.
Aumento inoltre non finalizzato a corrispondenti nuovi investimenti in infrastrutture.
Il comune di Reggio Emilia aveva già da tempo provveduto ad allineare le aliquote addizionali IRPEF al massimo consentito dalla legge, mantenendo però calmierate quelle fino al secondo scaglione di € 28.000 annui.
Considerando anche solo il secondo scaglione non soggetto ad esenzione, cioè i redditi compresi tra € 15.001 e € 28.000, con un colpo solo l’incremento percentuale diviene pari al 28%. Visto che risulta improbabile che i cittadini reggiano interessati abbiano nel periodo 2019-2020 incrementato i propri guadagni del 28%, ciò si traduce in un vero e proprio prelievo ingiustificato.
Contrarietà se possibile ancora più forte, riguardo all’introduzione dal luglio 2020 della tassa di soggiorno.
Si tratta di un ulteriore nuovo balzello che va a gravare un settore turistico già asfittico (e si pensi anche ai recenti casi di fallimenti di strutture alberghiere) e che diventa inaccettabile se consideriamo il previsto calo del 40% del fatturato a causa sempre del coronavirus.
Ricordiamo anche come questa tassa dovrebbe essere finalizzata al finanziamento di politiche per il turismo, ma non vediamo un progetto concreto studiato a questo fine.
Siamo consapevoli delle difficoltà che affrontano i nostri Comuni, stretti fra una politica governativa di riduzione dei trasferimenti agli enti locali e l’aumento delle necessità dovute soprattutto all’assistenza ad anziani e non autosufficienti, ma la risposta non può assolutamente essere l’aumento del peso fiscale su cittadini già provati dalla crisi.
Chiediamo piuttosto che gli enti locali, compreso il Comune capoluogo, si facciano promotori nei confronti del governo di una rimodulazione della spesa, che veda l’abolizione del reddito di cittadinanza e di quota 100, e il ripristino di strumenti come il REI affidati agli enti locali stessi.
Condivido pienamente la posizione di Italia Viva di Reggio Emilia sulle decisioni assunte dalla Giunta del Comune in materia fiscale.
Certamente si tratta di decisioni senza alcuna considerazione dell’attuale situazione del Paese e senza alcun ritegno.
Il nostro è un Paese che sta morendo di tasse! E questi cosa fanno? aumentano le tasse di loro competenza ed introducono nuovi balzelli fiscali: roba da non credere!!
Non solo, ma agiscono in controtendenza al Governo centrale, che ha espresso in tutte le sedi la ferma volontà di ridurre la pressione fiscale. Quale rispetto nei confronti dei contribuenti reggiani?!
Gli interventi della Giunta in materia di addizionale IRPEF, anche se colpiscono tutti i redditi a parte gli esenti, si accaniscono in modo particolare sui redditi bassi, che sono gli stessi ai quali il Governo ha concesso la riduzione del cuneo fiscale, vanificando in modo decisivo l’intenzione di ridurre la pressione fiscale. Sostanzialmente, da una parte li danno e dall’altra se li riprendono!
Per non parlare, poi, della tassa di soggiorno, che è stata rinviata sempre nei bilanci precedenti e viene riproposta proprio in questo momento di particolare crisi del settore commerciale e turistico.
Mi auguro solo che il Consiglio comunale di Reggio, in sede di discussione di bilancio, riesca a rivedere le decisioni della Giunta, cha a molti oggi sembrano senza senso.
Speriamo bene!
Salvatore Scarpino, ex consigliere comunale