Il ministro delle Pari opportunità e della Famiglia Elena Bonetti (Italia Viva), oggi a Parma per l’inaugurazione del corso universitario ‘Cittadinanza e costituzione’ ha poi parlato a margine dell’incontro anche della vicenda di Bibbiano, quella relativa all’inchiesta sui presunti affidi affidi irregolari nella Val d’Enza, in territorio reggiano. A tale proposito il ministro ha affermato che a “Bibbiano sono emerse delle criticità. Ma va sottolineato, come ha poi detto la Magistratura, che non tutte le criticità che sembravano evidenti si sono davvero rivelate tali. Per questo motivo dobbiamo prestare attenzione e non creare falsi allarmismi”. Ma il ministro anche aggiunto che in regola “generale nel nostro Paese dobbiamo tornare ad affermare il diritto primario dei bambini, bene superiore. E questo chiede una grande responsabilità da parte degli adulto”.
Il convegno “La cultura dell’inclusione e della parità: il ruolo dell’Università”.”Solo nel riconoscimento della diversità dei generi si possono attuare vere politiche paritarie”. E ancora: “Una società inclusiva non chiude una parte di umanità, ma si apre alla diversità e alle ricchezze dell’umanità: una società inclusiva sa essere aperta, generativa, comunitaria. Noi lo siamo? Possiamo esserlo se torniamo a ciò che la nostra Carta Costituzionale ci chiede”. Parla con decisione e senza mezzi termini la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, intervenuta oggi all’Università di Parma al convegno La cultura dell’inclusione e della parità: il ruolo dell’Università, evento di apertura del corso di insegnamento “Cittadinanza e Costituzione”: “Un corso che è una intuizione importante e che spero possa diventare un modello da esportare anche in altre realtà universitarie. Oggi la formazione alla cittadinanza è necessaria per trasmettere principi nell’ottica che la Costituzione ci assegna”, ha spiegato la Ministra, che ha sottolineato il ruolo attivo dell’Università su questi temi (“Può promuovere un modello di meritocrazia che sappia valorizzare completamente anche il mondo femminile”) anche nel suo essere luogo di cultura, valorizzazione e impiego delle parole: “L’Università può tornare all’esercizio della parola, perché solo così si potrà contrastare quel linguaggio dell’odio che tanto male sta facendo al nostro paese”.
L’incontro, moderato dalla Pro Rettrice a Didattica e Servizi agli studenti Sara Rainieri, è stato aperto dal Rettore Paolo Andrei, che ha sottolineato come parlare di cittadinanza e Costituzione rientri pienamente in un ruolo attivo dell’Ateneo: “È nei percorsi universitari che si deve realizzare un connubio tra apprendimento, impegno e consapevolezza, per leggere bene il presente e per costruire un futuro migliore per tutti. Questa è la funzione dell’Università, e i temi che vengono affrontati sono al centro della nostra attenzione”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]