Aemilia, sequestro per 1,5mln a Silipo

Ci sono 6 società, 9 immobili, 23 beni mobili registrati e 18 rapporti bancari (conti correnti, libretti di deposito e dossier titoli) per un valore stimato di un milione e mezzo di euro. Questo il risultato del sequestro della Direzione investigativa antimafia di Firenze, avvenuto con la collaborazione delle Sezioni operative di Bologna e Catanzaro, nei confronti dell’imprenditore calabrese Antonio Silipo, 49 anni, attualmente in carcere e ritenuto un elemento di spicco della criminalità organizzata calabrese in Emilia Romagna.
 
Il sequestro è stato eseguito dalla Dia nelle province di Reggio Emilia e Crotone. Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione penale del Tribunale di Reggio Emilia su proposta di misura di prevenzione patrimoniale a firma del Direttore della Dia. Le indagini economico-finanziarie, condotte sul conto dell’indagato e dei suoi familiari, hanno dimostrato l’esistenza, a fronte di esigui redditi dichiarati nel corso degli anni, di un tenore di vita e di movimentazioni di capitali e di investimenti immobiliari, sproporzionati rispetto alle capacita’ reddituali dichiarate.
 
Silipo, originario di Cutro (Crotone), ma residente da molti anni a Cadelbosco di Sopra (Reggio Emilia), coinvolto nell’operazione Grande drago, è stato arrestato nel 2014 su ordinanza del Tribunale di Reggio Emilia per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati fiscali. L’imprenditore cutrese è implicato anche nell’operazione Aemilia, nell’ambito della quale è stato giudicato con rito abbreviato nel 2016 e condannato dal Tribunale di Bologna a 14 anni di reclusione.