Minori. Giovanardi in commissione: circolano dati errati, a Bibbiano presupposto ideologico che va smontato

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Proseguono i lavori della Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna, presieduta da Giuseppe Boschini, in audizione Carlo Giovanardi, ex sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega alle politiche per la famiglia.

“Le teorie di Foti – ha evidenziato Giovanardi in seduta citando le vicende di Bibbiano ma anche altri fatti di cronaca come quello delle maestre di Rignano Flaminio oltre al caso della famiglia Morselli-Covezzi di Massa Finalese – ‘hanno funzionato’, dove sono state applicate (in tante parti d’Italia) hanno prodotto questi risultati: per Foti solo il 26,4 per cento dei bambini sono tranquilli in famiglia, tutti gli altri hanno subito degli abusi: mentre gli angeli sono i bambini i demoni, in questo caso, sono quelli che ragionano in un certo modo”. I dati che circolano, ha poi rimarcato, “sono campati in aria, sono falsi e truffaldini, siamo al valzer dei numeri”. Lo stesso Cismai, ha aggiunto, “ci parla di 13 miliardi di euro che lo Stato investe ogni anno sul tema degli abusi”. Dobbiamo quindi, ha poi sottolineato, “smontare il presupposto ideologico che sta a monte di questa epidemia che coinvolge i bambini: con questi presupposti ideologici a migliaia di famiglie sono stati tolti i figli”. Infine, sul ruolo dei servizi sociali ha parlato di “sistema da riformare, rivederlo è una priorità”.

Paolo Calvano (Pd) fatto chiarezza sui dati diffusi dal Cismai: “Stiamo parlando di una ricerca della Bocconi, da questa indagine emerge che i costi diretti legati ai temi dell’infanzia equivalgono a 340 milioni di euro, mentre i restanti 12,6 miliardi riguardano proiezioni sui costi collegati al sostentamento delle persone condannate”. Cismai, ha aggiunto, “ci spiega quindi che tutelare i minori diventa fondamentale, al contrario i costi sociali ed economici sarebbero enormi”. Se parliamo di tutela dei minori, ha concluso il consigliere, “dobbiamo affrontare due questioni: il minore allontanato dalla famiglia in modo erroneo e il minore che resta in famiglia in una situazione di pericolo”. Anche Roberta Mori (Pd) ha posto l’accento sul tema dei dati: “Non esiste ancora un osservatorio nazionale su queste tematiche, che peraltro sollecitiamo, così come non esistono linee guida ministeriali sull’abuso”. Nel frattempo, ha rimarcato, “possiamo dotarci di un osservatorio regionale”. Anche lo stesso presidente Boschini ha ribadito che “i 13 miliardi citati dal Cismai riguardano una proiezione sui costi sociali degli abusi, non la spesa dello Stato”.

Per Gian Carlo Tagliaferri (Fdi), al contrario, “i dati trasmessi dal Cismai sono quantomeno distorti”. Sullo stesso tema Michele Facci (Fdi) ha riferito che “in questa commissione la presidente del Cismai, Gloria Soavi, ha minimizzato, ma sono i fatti che contano”. Cismai, ha aggiunto, “ha questa impostazione, il fenomeno è extraregionale”. Siamo di fronte, ha poi specificato, “a una metodologia, scuola Cismai con l’estremizzazione del metodo Foti, che porta alla ricerca spasmodica dell’abuso”. Quindi, ha concluso, “criticare quel metodo e denunciarne la pericolosità non vuol dire legittimare le vere situazioni di abuso”. Anche Fabio Callori (Fdi) ha ribadito il fatto che “a Bibbiano qualcosa non ha funzionato”.

Igor Taruffi (Si) ha invece spiegato, rilevando le criticità sulla materia abusi e maltrattamenti, che “in Emilia-Romagna i minori allontanati sono 3.000, con solo 2.520 assistenti sociali e 6 giudici togati che se ne occupano”. In più, ha aggiunto, “sul tema manca un inquadramento legislativo nazionale”. Silvia Prodi (Misto) ha invece criticato l’intervento di Giovanardi: “Ritroviamo il Giovanardi delle dichiarazioni su Aldrovandi, Ustica e Aemilia, noto un certo sbilanciamento, contesto l’uso strumentale e semplificato di alcuni dati”.

Andrea Bertani (Cinquestelle) ha parlato di “metodo Foti pericoloso”, spiegando però che “nello stigmatizzarlo il rischio è quello di trascurare il vero problema, gli abusi reali”. Quindi, ha sottolineato, “non dobbiamo sovrastimare il problema ma neanche sottostimarlo”. Ha anche parlato della “necessità di riequilibrare i poteri e le responsabilità dei servizi sociali”.