Il Comune di Ferrara, guidato dallo scorso giugno dal sindaco leghista Alan Fabbri, ha ordinato 385 crocifissi per le scuole comunali del territorio in vista dell’avvio del nuovo anno scolastico, per dotare tutte le aule ancora sprovviste del simbolo religioso, individuate grazie a una sorta di “censimento” negli istituti scolastici.
Un crocifisso “modello base”, con una croce in legno e il corpo in lega di metallo argentata, che ha comportato per il Comune una spesa complessiva di circa 1.700 euro.
“Senza fare clamore posizioniamo un crocifisso”, ha spiegato il sindaco in un’intervista: “Crediamo sia un simbolo, oltre che religioso, di identità storico-culturale, di pace e di amore, aperto a tutti e legato alle nostre radici cristiane e al rispetto delle tradizioni”, ha sottolineato Fabbri, che peraltro aveva fatto la stessa cosa anche quando era sindaco del Comune di Bondeno, in provincia di Ferrara. “Lo facciamo in questo momento in cui le scuole sono chiuse e nel silenzio per evitare strumentalizzazioni, attacchi o esaltazioni”, ha aggiunto il sindaco.
La decisione ha trovato il plauso della Chiesa locale: “Il crocifisso, prima che un simbolo di identità culturale e religiosa, è la realizzazione concreta dell’amore di Cristo per tutti gli uomini, a partire dagli ultimi, e attende da ciascuno una risposta coerente con ciò che propone”, ha commentato la diocesi di Ferrara e Comacchio guidata dal vescovo Gian Carlo Perego: “Speriamo che questa iniziativa ci inviti a ricordare il dono della vita di Cristo per noi e per i crocifissi viventi di oggi”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!