Tom entra in ambulatorio zoppicando vistosamente, non appoggia l’arto anteriore destro e continua imperterrito a leccarsi il piede. Ieri è andato a correre nei campi e al ritorno ha iniziato a claudicare leggermente e durante la serata ha iniziato a leccarsi.
Tom è un Labrador di 30 kg, il proprietario riferisce che hanno provato a guardare tra le dita del piede ma il cane ha iniziato a ringhiare e per poco sono scampati da un morso. Tom si è infilato una spina di legno proprio tra le dita e questo si è infilato dentro la pelle creando un’imponente e dolorosa infezione.
Conoscere bene il proprio corpo, avere familiarità lungo tutta l’estensione della pelle, provare una sensibilità uniforme, priva cioè di aree ipersensibili e aree sorde, rappresentano requisiti essenziali per tollerare la vicinanza degli altri. Lo spazio di tolleranza possiamo raffigurarlo come una seconda pelle che il cane difende come territorio personale. Tanto più il cervello conosce il proprio corpo, tanto meno ha diffidenza e tanto più accetta la vicinanza del prossimo. In definitiva se il cane prende coscienza di una parte del corpo e in grado di sorvegliarla e quindi tuto ciò che gli si avvicina è prevedibile e permesso. In poche parole la mente deve imparare a conoscere il proprio corpo esattamente come deve fare esperienza della realtà esterna. Prendere coscienza di un’area del corpo corrisponde proprio ad aumentare la presenza della mente in quell’area. Le diverse parti del corpo non sono ugualmente rappresentate nel cervello, le zampe nel cane occupano un’area più vasta nella corteccia cerebrale rispetto alla schiena.
Il corpo, infatti, è il grande intermediario tra la mente e la realtà esterna e rappresenta l’interfaccia relazionale del cane. Conoscere il proprio corpo è uno strumento per aprirsi al mondo e poter dialogare con tutto ciò con cui si viene a contatto. La conoscenza del proprio corpo da parte del cucciolo si ha nella fase neonatale grazie alla mamma. Appena nato, il cucciolo sporco e bagnato viene leccato ripetutamente e lentamente dalla mamma che passa la lingua su tutta la superficie corporea; quindi, una delle prime conoscenze che il cucciolo fa del suo corpo è attribuibile al lambimento da parte della madre. Nel cane ci sono zone fredde cove accettano di essere accarezzati e manipolati e zone calde dove non desiderano contatti.
Le zone fredde sono il torace, la schiena e sulla base della coda e il torace mentre le zone calde sono soprattutto tutte le zone dove il cane non è stato abituato ad essere toccato. Ecco perché una delle prime cose che insegno nella scuola cuccioli e la manipolazione del cane nelle zona sensibili, zampe, testa, orecchie e collo. Tom non è mai stato abituato ad essere toccato nelle zampe ecco perché appena lo si tocca reagisce aggressivamente, soprattutto adesso che ha molto dolore.
Il cucciolo nei primissimi mesi di vita deve essere accarezzato da parte dei familiari e se cerca di divincolarsi deve essere forzato a essere manipolato e liberato solo quando si calma. Pian pianino il cane si abitua a essere toccato anche nelle zone sensibili e non reagirà più alle manipolazioni del veterinario durante la visita. Il vantaggio di tollerare la visita completa del veterinario permette anche al cane di non associare il medico e l’ambiente dove si svolge la visita come qualcosa di sgradevole. Sono stato costretto ad anestetizzare Tom per asportare la spina tra le dita, mentre dormiva ne ho approfittato per guardare anche le orecchie altro organo sensibile che Tom non si lascia ispezionare.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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