Maria Sirica, la vedova di Davide Fabbri, il titolare del bar alla Riccardina di Budrio freddato da Norbert Feher, noto alle cronache come Igor il Russo. Era il primo aprile 2017. Marco Ravaglia, l’agente della Polizia provinciale gravemente ferito otto giorni dopo sempre dal killer serbo, che uccise il compagno di Ravaglia, la guardia volontaria Valerio Verri, a Trava di Portomaggiore, nel ferrarese, mentre erano impegnati in un pattugliamento. La famiglia di Cosimo Citro, 31 anni, colpito a morte nella sua casa di Reggiolo (Re) il 23 novembre scorso dal vicino per rancori che duravano da tempo, il tutto davanti alla moglie e ai due bambini piccoli. Tre casi che rientrano fra le 11 richieste d’aiuto – istanze avanzate dai sindaci di Budrio (Bo), Portomaggiore (Fe) e Reggiolo (Re) – appena accolte dalla Fondazione emiliano-romagnola vittime dei reati.
Gli altri sono relativi a sei episodi di violenza domestica (un ragazzo che si è ribellato al padre denunciandolo e cinque donne, insieme ai figli, pesantemente maltrattate), poi una giovane che ha rifiutato di prostituirsi e una signora vittima di rapina, aggressione che ha richiesto un intervento chirurgico.
In totale, 26 persone (2 uomini, 11 donne, 13 bambini e ragazzi) che hanno ricevuto un sostegno concreto da parte della Fondazione regionale, organismo unico in Italia e presente in Emilia-Romagna per dare un aiuto, di carattere economico, a coloro che subiscono atti efferati, violenze, soprusi, o ai familiari in caso di decesso, sia per le necessità immediate sia per le spese utili a intraprendere un cammino di cura e sostegno.
La Fondazione agisce in tempi rapidi e l’aiuto arriva dopo la richiesta inoltrata dal sindaco del Comune di residenza delle vittime. Per questi ultimi 11 casi, ha erogato complessivamente 80.700 euro: contributi singoli fino a 12.500 euro in relazione alla gravità del crimine subito e alle difficoltà da affrontare.
in salaSale così a 666 il totale delle vittime di reato aiutate dalla Fondazione dal 2005, primo anno di attività, a oggi: 268 donne, 107 uomini, 291 bambini e ragazzi. Oltre 2,5 milioni di euro i fondi stanziati. Le istanze accolte, e cioè i casi trattati, sono stati 324, così distribuiti nelle province: 94 Bologna, 51 Reggio Emilia, 45 Modena, 28 Piacenza, 29 Parma, 26 Ferrara, 19 Rimini, 16 Forlì-Cesena, 16 Ravenna.
Fra le persone aiutate nel 2017, Gessica Notaro, la ragazza sfregiata con l’acido dal compagno, la coppia di ragazzi polacchi e la cittadina peruviana vittime dei gravi episodi di violenza accaduti a Rimini in agosto, Emmanuel Nnumani, il richiedente asilo nigeriano aggredito a coltellate e poi travolto dall’auto a Marina Centro da una persona affetta da gravi problemi psichici.
L’attività della Fondazione è stata raccontata oggi a Bologna, nella Sala ‘20 maggio 2012’ della Terza Torre della Regione Emilia-Romagna,dal suo presidente, Carlo Lucarelli, scrittore, giornalista e autore televisivo: una narrazione basata su un copione scritto da lui direttamente, con le testimonianze video di alcune vittime di reato fra le tante sostenute in questi anni, di scrittori, tra cui Simona Vinci, e amministratori locali: Virginio Merola (sindaco di Bologna), Andrea Gnassi (sindaco di Rimini) e Paolo Colli (presidente dell’Unione Comuni Val d’Enza).
il pubblico in salaAll’incontro hanno partecipato sindaci e amministratori, rappresentanti della magistratura e delle forze dell’ordine, tecnici e operatori, esperti e studiosi di diritto e politiche sociali e associazioni, cittadini, per condividere e rafforzare l’impegno a supporto dell’attività della Fondazione.
La Regione Emilia-Romagna, tra i soci fondatori insieme alle amministrazioni provinciali, ha già intrapreso questa strada, garantendo un contributo straordinario di 50 mila euro nel 2016, in presenza di una contrazione delle risorse dovuta anche all’uscita delle Province, e giocando un ruolo decisivo nel 2017, l’anno della svolta quando, da ‘socio di maggioranza’, decise di rilanciare la Fondazione individuando nuove collaborazioni e nuove figure a partire dal presidente Lucarelli. Ha quindi deciso di sostenerla ancora di più per rafforzarne la capacità d’azione a favore delle vittime di reati: a partire da questo esercizio 2018, i fondi regionali passeranno da 90 a 140mila euro l’anno.
Anche cittadini, associazioni e singole realtà possono dare una mano sostenendo la Fondazione con donazioni di qualsiasi entità.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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