Secondo le rilevazioni del servizio Statistica comunale per il calcolo del Nic, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività, l’inflazione a Modena a giugno 2019 è stata calcolata a + 1,2 per cento su base tendenziale annua, mentre su base congiunturale mensile risulta a – 0,2 % rispetto a maggio 2019.
Cinque delle 12 divisioni analizzate sono state rilevate in calo, altrettante senza variazioni e due in crescita. L’aumento percentuale più significativo (+ 1,2 %) si è registrato a “Trasporti”, divisione caratterizzata da aumenti di natura stagionale che hanno interessato in modo particolare le tariffe passeggeri per il trasporto aereo, marittimo e ferroviario (rilevazione nazionale) e i servizi per mezzi di trasporto (rilevazione comunale). In calo la spesa per ricambi e accessori auto (rilevazione comunale) e i carburanti alla pompa (rilevazione territoriale). L’altra divisione in aumento a giugno (+ 0,4 %) è risultata “Altri beni e servizi”, dove cresce la spesa per l’acquisto di articoli e prodotti per la cura della persona ed effetti personali, per prodotti di oreficeria e per servizi assicurativi per mezzi di trasporto (rilevazione comunale), oltre che per servizi finanziari (rilevazione nazionale). In diminuzione gli apparecchi per la cura della persona (rilevazione comunale).
La divisione in calo con la variazione congiunturale maggiore del mese (- 2,1 %) è “Comunicazioni”. Il comparto, a intera rilevazione nazionale, registra la variazione negativa più forte, sia in termini congiunturali che tendenziali, a seguito del calo dei prezzi rilevati sull’acquisto di telefoni fissi, mobili e loro accessori.
In sensibile calo (- 1,6 %), con una brusca inversione di tendenza rispetto a maggio, “Alimentari e bevande analcoliche”, a seguito delle diminuzioni registrate per frutta e ortaggi, pesci e prodotti ittici, oli e grassi, latte, formaggi e uova. In aumento acque minerali, caffè e cacao, confetture e gelati.
Altro calo significativo nel mese (- 1 %) è stato riscontrato alla divisione “Servizi ricettivi e di ristorazione”, divisione in diminuzione per la sola classe “servizi di alloggio” nella quale si registrano decrementi sulle tariffe per la camera d’albergo (rilevazione comunale), compensati in parte dalle variazioni tariffarie stagionali rilevate su agriturismi e villaggi vacanze (rilevazione nazionale).
Calo più lieve (- 0,2 %), alla divisione “Ricreazione, spettacolo, cultura”, in cui si segnalano andamenti congiunturali di segno opposto. Risultano in aumento pacchetti vacanza, servizi ricreativi (rilevazione nazionale), strumenti musicali, giochi e giocattoli, articoli sportivi e di cartoleria (rilevazione comunale). In calo, invece, apparecchi foto-video, libri e giornali (rilevazione nazionale), piante e fiori, prodotti per animali domestici, servizi culturali (rilevazione comunale).
Un calo ancor meno sensibile è stato registrato alla divisione “Abitazione, acqua, energetici” (- 0,1 %), dovuto alla diminuzione dell’energia elettrica (rilevazione Istat) e del gasolio da riscaldamento.
Cinque, come detto, le divisioni senza variazioni percentuali in giugno rispetto a maggio. Oltre a “Istruzione” e “Abbigliamento e calzature”, si tratta di “Bevande alcoliche e tabacchi”, dove gli aumenti rilevati hanno interessato i prezzi registrati sull’acquisto delle birre sia lager che a basso tenore alcolico, compensati in parte dalla diminuzione di alcolici e vini; “Servizi sanitari e per la salute”, in cui si segnalano però modeste diminuzioni registrate sull’acquisto di apparecchi terapeutici e prodotti medicali; “Mobili, articoli e servizi per la casa”, dove all’interno della divisione invariata, risultano in aumento le classi di spesa relative ai beni non durevoli per la casa, piccoli utensili e loro accessori, riparazione di arredi e rivestimenti, interamente compensati dalle diminuzioni dei prezzi rilevate sull’acquisto di grandi e piccoli apparecchi elettrodomestici, cristallerie e stoviglie, mobili e arredi.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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