Mentre sta per cominciare la maratona in commissione sulla legge anti-discriminazione (probabile conclusione domani, in aula per il sì definitivo il 23-24 luglio), il mondo Lgbt si mobilita per evitare l’emendamento contro la gpa, l’utero in affitto, che fa parte del pacchetto messo a punto dal Pd per tenere insieme tutte le sensibilità del partito.
Arriva la richiesta di eliminazione dell’emendamento dal comitato del Bologna Pride, che rifiuta “qualsiasi strumentalizzazione politica che mira ad associare in modo ossessivo le discriminazioni contro le persone lesbiche, bisessuali, gay, trans+ a temi come la maternità surrogata che non è in nessun modo oggetto o correlate alla legge in discussione”. Il comitato ribadisce “condanniamo fermamente questa operazione politica che, stigmatizzando una parte della comunità Lgbtqi+, inficia il senso profondo della legge”. “Rivendichiamo- si conclude poi la nota- la necessità di uno strumento legislativo che ci tuteli negli spazi che attraversiamo quotidianamente, come le scuole, i presidi sanitari, i posti di lavoro, uffici pubblici in cui l’omolesbobitransnegatività è sempre più evidente ed esplicita. E che metta in condizione i piccoli centri della regione di accedere a fondi che promuovano iniziative che tutelino le persone Lgbtqi+”. Dunque “facciamo appello alle consigliere e ai consiglieri che parteciperanno alla commissione parità a votare la legge senza gli emendamenti strumentali e ideologici che ne compromettano il valore e l’efficacia”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]